Wttc: “Ripresa lenta, ora è crisi occupazionale”

Wttc: “Ripresa lenta, ora è crisi occupazionale”
22 Ottobre 13:24 2021 Stampa questo articolo

Un balzo all’indietro da 9,2 a 4,7 trilioni di dollari, ovvero un dimezzamento del contributo del turismo al Pil mondiale. È il conto salatissimo dell’emergenza sanitaria, che impone a tutti i governi un’immediata presa di coscienza sulla necessità di ripristinare la mobilità internazionale e investire sulla ripresa dei viaggi. È quanto contenuto nel Rapporto stilato dal World Travel & Tourism Council (Wttc) e dal ministero del Turismo dell’Arabia Saudita.

Con la pandemia che ha portato i viaggi internazionali a un arresto quasi completo, a causa della chiusura delle frontiere e delle severe restrizioni di viaggio, il segmento dei viaggi e del turismo ha sofferto più di qualsiasi altro settore negli ultimi 18 mesi, con danni enormi sull’occupazione resi evidenti dalla perdita di 62 milioni di posti di lavoro.

Questo nuovo rapporto evidenzia le ultime proiezioni economiche del Wttc che rivelano che la ripresa del settore sarà più lenta del previsto quest’anno, in gran parte legata alle continue chiusure delle frontiere e alle sfide legate alla mobilità internazionale.

Si prevede che il contributo del settore al Pil aumenterà di un modesto 30,7% su base annua nel 2021, con un aumento di soli 1,4 trilioni di dollari Usa (pari a 1,1 trilioni di euro). Dato simili per il 2022 quando si prevede un +31,7%. Nel frattempo, i posti di lavoro del settore sono destinati ad aumentare di appena lo 0,7% quest’anno (pari a solo due milioni) e del 18% l’anno prossimo.

A conti fatti, si tratta della peggiore crisi per il settore dei viaggi e del turismo e il Covid-19 – si legge nel Rapporto Wttc redatto in collaborazione con il ministero del Turismo dell’Arabia Saudita – non ha avuto solo un impatto sull’economia globale, ma anche sul benessere e sui mezzi di sussistenza delle persone in tutto il mondo.

Prima della pandemia, “viaggi e turismo” era uno dei più grandi settori a livello globale, responsabile di uno su quattro nuovi posti di lavoro creati in tutto il mondo tra il 2015-2019 ed è stato un fattore chiave per lo sviluppo socio-economico e la riduzione della povertà, offrendo opportunità uniche per donne, minoranze, comunità rurali e giovani.

Questo nuovo rapporto rivela alcuni punti deboli e in particolare l’urgenza di ripristinare la mobilità internazionale e ridisegnare un futuro più sostenibile, inclusivo e resiliente. Questo nuovo importante rapporto dimostra come le chiusure delle frontiere internazionali, l’incertezza dovuta al cambiamento delle regole, il costo proibitivo dei test e la mancanza di reciprocità e l’implementazione irregolare delle vaccinazioni abbiano ostacolato la ripresa negli ultimi 18 mesi.

 

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