Wandermust, ambiente e last minute: le previsioni sui viaggi di Booking

by Redazione | 22 Ottobre 2020 10:36

L’impatto del coronavirus ha cambiato completamente anche il settore dei viaggi. Proprio in questo campo, l’innovazione accelererà come mai prima d’ora per rispondere ai nuovi comportamenti dei viaggiatori e alle loro aspettative.

Booking.com ha analizzato i risultati di una ricerca condotta su oltre 20mila persone in 28 Paesi insieme alle informazioni sulle ricerche dei propri utenti e ai consigli dei viaggiatori lasciati sul sito, e ha usato la sua esperienza per individuare nove previsioni per il futuro dei viaggi, a partire dall’anno prossimo.

1.WANDERMUST
Durante i recenti lockdown, i due terzi dei viaggiatori si sono detti emozionati al pensiero di tornare a viaggiare, e il 61% ha detto di apprezzare i viaggi ora più di prima e di non voler quindi dare per scontata la possibilità di viaggiare in futuro.

Gli interessati hanno anche detto di voler viaggiare con la stessa frequenza, rispetto a prima della pandemia (marzo 2019-marzo 2020), sia a livello nazionale che internazionale nei 12 mesi successivi alla rimozione delle restrizioni nel proprio Paese. Inoltre, più di un terzo degli intervistati vorrebbe organizzare un viaggio per celebrare un’occasione a cui non ha potuto partecipare per il Coronavirus. 

2.ATTENZIONE AI PREZZI
Le conseguenze economiche del coronavirus porteranno inevitabilmente a una maggiore attenzione ai prezzi. La maggio parte dei viaggiatori cercherà con più probabilità offerte e possibilità di risparmiare, entrambi trend che dureranno per diversi anni. 

Tale attenzione però non si limiterà ai prezzi, dato che tre quarti (74%) degli intervistati dichiarano di volere una maggiore trasparenza da parte delle piattaforme di prenotazione anche riguardo alle condizioni di cancellazione, alle procedure di rimborso e alle opzioni per l’assicurazione di viaggio. Inoltre, il 46% trova essenziale poter prenotare un alloggio con la cancellazione gratuita.

3.LUOGHI DI CASA
Nel nuovo mondo post Coronavirus i viaggi di prossimità sono tornati alla ribalta, dato che permettono di spostarsi in modo più semplice, sicuro e spesso anche più sostenibile. In futuro, soggiornare più vicino a casa e sentirsi come gli abitanti del posto invece che turisti continuerà a essere importante per i viaggiatori.

Tuttavia, non dimenticheremo nemmeno l’amore per i viaggi a lungo raggio. L’interesse per i luoghi famigliari infatti andrà a braccetto con l’amore per i viaggi in mete lontane e l’anticipazione di poter tornare a farli, dato che circa un quarto (21%) delle persone dice di voler fare un viaggio all’altro capo del mondo entro la fine del 2021. 

4.VOGLIA DI EVASIONE
Con il fluttuare delle restrizioni, le mete e le strutture ricettive troveranno modi più originali di capitalizzare sul crescente desiderio dei viaggiatori di scappare dalla realtà, mettendoli in contatto proprio con le esperienze che cercano. Tali iniziative possono includere per esempio un restyling della propria presenza sui social network tramite contenuti creati dagli influencer che hanno visitato una certa meta o struttura prima del lockdown, oppure l’utilizzo di immagini generate al computer da parte degli enti del turismo locali per mostrare il meglio che una destinazione ha da offrire.  

5.SICUREZZA E PULIZIA
Governi, associazioni di viaggiatori e fornitori dovranno collaborare per creare standard coerenti, che possano garantire la sicurezza dei viaggiatori. Con l’aumentare delle aspettative, alcune mete e attività dovranno lavorare ancora più duramente per riconquistare la fiducia dei visitatori. Il 59% dei viaggiatori eviterà mete specifiche e il 70% si aspetta che le attrazioni turistiche prendano le misure necessarie per garantire il distanziamento fisico.

Allo stesso tempo, il 70% prenoterà una struttura specifica solo se potrà trovare indicazioni chiare sulle misure per la salute e l’igiene che ha adottato, e i tre quarti preferiranno strutture che dispongono di prodotti disinfettanti e igienizzanti. 

6.CONSAPEVOLEZZA
Oltre la metà dei viaggiatori di tutto il mondo vuole viaggiare in modo più sostenibile in futuro. Il Coronavirus ha rafforzato la consapevolezza dell’impatto che ognuno di noi ha sull’ambiente e sulle comunità locali durante i propri viaggi e il 2021 porterà con sé comportamenti più attenti da questo punto di vista.

Di conseguenza, il 63% delle persone eviterà attrazioni turistiche affollate: sulla base di ciò, questo tipo di mete dovranno adottare nuove misure per la gestione dei flussi di visitatori e per rispondere alle loro aspettative. Inoltre, l’impatto del coronavirus ha ispirato più della metà dei viaggiatori a cercare di produrre meno rifiuti o riciclare di più la plastica prodotta in viaggio.

7.L’UFFICIO È UN LONTANO RICORDO
Non essendo più confinati in un ufficio cinque giorni alla settimana, e avvertendo sempre di più il bisogno di uscire dalle quattro mura che delimitano il nostro home office, vedremo un aumento importante delle “workcation”, ovvero vacanze che possano prolungarsi di una settimana o due grazie alla possibilità di lavorare da remoto, oppure organizzate apposta in base alla possibilità di poterlo fare.

I computer portatili diventeranno presenze fisse nei nostri bagagli e la possibilità di scegliere una meta o uno spazio ben attrezzato in cui lavorare diventerà un must nel decidere dove soggiornare.

8.IL PIACERE DELLE PICCOLE COSE
Il tempo trascorso in casa con i nostri cari ha contribuito a ridefinire le priorità in fatto di viaggi e ci ha portato a desiderare un contatto più vicino con la natura. Su Booking.com i consigli relativi ai “piccoli piaceri della vita”, per temi come escursioni (94%), aria pulita (50%), natura (44%) e relax (33%) sono aumentati dall’inizio della pandemia, e le ricerche dimostrano che oltre due terzi dei viaggiatori (69%) apprezzeranno esperienze più semplici, come passare del tempo all’aperto o insieme alla famiglia durante una vacanza.

9.LA SPONTANEITÀ È TECH
La tecnologia sarà importante per prevenire i rischi per la salute durante un viaggio e le strutture ricettive dovranno usare le ultime tecnologie disponibili per far sentire sicuri i viaggiatori. Più della metà userà la tecnologia per prenotare un ristorante last minute e quasi un quarto preferirà usare opzioni self service piuttosto che acquistare biglietti a una postazione con personale.

«Il 2020 è stato un anno senza precedenti e, anche se ci vorrà ancora un po’ prima che i viaggi possano tornare ai livelli pre-pandemia, tutto sembra sottolineare il ruolo fondamentale e persistente che viaggiare ha nelle nostre vite. Nel frattempo, seguendo la nostra missione di rendere il mondo davvero alla portata di tutti, restiamo a disposizione dei nostri clienti offrendo loro la più ampia scelta, convenienza e semplicità d’uso in ogni parte del mondo e da ogni dispositivo», ha affermato Arjan Dijk, senior vice president e chief marketing officer di Booking.com.

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