Voli in tilt, le ragioni dello sciopero

Voli in tilt, le ragioni dello sciopero
08 Giugno 11:03 2022 Stampa questo articolo

Non solo caos aeroporti. Il mercoledì nero dei trasporti è arrivato: il personale delle low cost ha incrociato le braccia in Italia per quattro ore (Ryanair con Malta Air e CrewLink e Volotea dalle 10 alle 14; easyJet dalle 13 alle 17). Uno sciopero generale indetto da Filt Cgil e Uiltrasporti, che ha provocato disagi negli spostamenti, già compromessi negli ultimi giorni dai gravosi ritardi accumulati dall’alta velocità ferroviaria a causa dello svio della locomotiva di coda di un treno Av nei pressi di Roma Prenestina.

Una protesta che fa da premessa a un’estate che, su questo fronte, già si preannuncia caldissima, nonostante la favorevole congiuntura di ripartenza post Covid.

Questo sciopero, spiegano i sindacati, “è solo la prima di una serie di azioni” che interesserà  gli equipaggi Ryan “in tutto il periodo estivo”. La decisione di manifestare è dipesa, si legge su Il Sole 24 Ore, dalla “impossibilità di aprire un confronto dedicato alle problematiche che da mesi affliggono il personale navigante. Tra le questioni aperte mancato adeguamento ai salariali minini previsti dal contratto nazionale, il perdurare di un accordo sul taglio degli stipendi (contingency agreement) non più attuale, le arbitrarie decurtazioni della busta paga, il mancato pagamento delle giornate di malattia, il rifiuto della compagnia di concedere giornate di congedo obbligatorio durante la stagione estiva e la mancanza di acqua e pasti per l’equipaggio”.

Sul versante easyJet, invece, il personale di volo – spiega la sigla che fa capo alla Uil – protesta “contro la compressione dei diritti culminata in licenziamenti ingiustificati, contro la mancanza di solidità operativa, a danno di passeggeri ed equipaggi e contro il totale degrado delle relazioni industriali”.

Per quanto riguarda Volotea, poi, il sindacato parla di “continua condotta antisindacale portata avanti dalla compagnia: richieste inaccettabili di riduzioni del salario, promozioni e upgrade economici a insindacabile giudizio della compagnia per esercitare di fatto un vero e proprio controllo sui propri dipendenti, a cui si aggiungono contestazioni disciplinari in contrasto con la normativa italiana”.

Se le “legittime richieste” non verranno accolte dalle due compagnie, minaccia Uiltrasporti, “questa sarà solo la prima di una serie di azioni di protesta che renderanno calda l’estate”.

Intanto, nella stessa giornata di mercoledì 8 giugno, prontestano anche i lavoratori di terra di Alitalia-Sai, in amministrazione controllata, e di Ita Airways per uno sciopero di quattro ore (dalle 13 alle 17) indetto da Cub Trasporti. La rimostranza, in questo caso, è dovuta alla contrarietà allo “spezzatino di Alitalia che – secondo il sindacato – sta determinando forti riduzioni di personale nell’handling a Roma e a Milano e nei dipendenti delle manutenzioni nella capitale”. «Siamo contro lo smembramento di Alitalia e la privatizzazione di Ita che è la pietra tombale sul progetto di rilancio di una compagnia bandiera», afferma Antonio Amoroso, segretario nazionale della Cub Trasporti.

In sciopero, infine, anche l’Enav di Milano e il personale Techno Sky a Linate, mentre incrocia le braccia anche una fetta del personale operativo in entrambi gli aaeroporti Sea, sia Linate che Malpensa. Una protesta, questa, che ha indotto anche la low cost Wizz Air “a cancellare l’8 giugno tutti i voli” da/per questi scali.

L'Autore