Vivai e dimore di charme, anche in Italia è tempo di garden tourism

20 Luglio 10:56 2017 Stampa questo articolo

Andar per giardini e vivai: è una delle ultime tendenze turistiche che si sta affermando anche in Italia. All’estero questo fenomeno ha già una precisa denominazione: garden tourism. Su questo tema, nel febbraio scorso, si è tenuto un forum internazionale alle Azzorre, in Portogallo, da cui è emerso che negli Stati Uniti, ad esempio, i visitatori di giardini superano addirittura quelli di Disneyworld, mentre nel Regno Unito i visitatori dei giardini del National Trust sono stati circa 20 milioni tra il 2013 e il 2014 . Nella vicina Francia, poi, i giardini del Castello di Villandry fanno 350 mila ingressi all’anno.

Il fenomeno è in ascesa anche in Italia, dove però mancano numeri ufficiali. Ma è un fatto che i colossi del florovivaismo nostrano abbiano aperto al loro interno dimore di charme o bed and breakfast, offrendo al visitatore esperienze di giardinaggio, corsi, workshop e persino festival.

Un trend fiutato da Flormart, il salone internazionale del florovivasimo, architettura del paesaggio e infrastrutture verdi, la cui 68ma edizione si svolgerà a Padova dal 21 al 23 settembre prossimi. 

Il salone ha messo a punto una serie di press tour per far conoscere le eccellenze florovivaistiche nostrane, un grand tour tra giardini e non solo. Obiettivo dichiarato: rendere la fiera il perno delle iniziative italiane a sostegno del settore.

In quest’ottica, ad esempio, Flormart ha stretto una partnership col Radicepurafestival, che ha debuttato quest’anno a Giarre e che si concluderà il 21 ottobre.  Design e natura ma anche installazioni artistiche, workshop e laboratori, sono gli ingredienti di una rassegna lanciata dalla famiglia Faro, che tra l’Etna e il mare Ionio gestisce una delle più importanti aziende florovivaistiche italiane, oltre ad un parco botanico composto da 14 giardini, con 800 specie e 5mila varietà di piante.

Un’attività quella della famiglia Faro che nel tempo dal florovivaismo si è diversificata fino all’ospitalità alberghiera, con la dimora ottocentesca Donna Carmela (http://www.donnacarmela.com/). Si tratta di una serie di natural lodge costruiti secondo i dettami della bioarchitettura, a cui fanno da corollario un ristorante e le cantine Pietradolce.

Il binomio vivai-turismo sta crescendo anche nel principale distretto florovivaistico italiano, quello di Pistoia, complice anche il fatto che quest’anno la cittadina toscana è Capitale italiana della Cultura.

Qui Flormart lo scorso aprile ha portato una decina di giornalisti stranieri alla scoperta dei principali vivai che esportano in tutto il mondo. Tra i più antichi c’è Mati 1909, che al suo interno ha anche l’Accademia Italiana del Giardino e un rinomato ristorante agrituristico. La voglia di sperimentare non manca e la Mati ha appena lanciato il Giardino terapeutico dedicato alle persone affette dall’Alzheimer.

L’Agro Pontino, nel  Lazio, sta ospitando l’ambizioso progetto di un parco botanico che riunisca in un unico luogo le principali piante del patrimonio florovivaistico terrestre, è un’iniziativa dei Vivai Aumenta. Si chiama il Parco dei Continenti e rappresenterà la biodiversità di Europa, Asia, Africa, America, Oceania in un solo al luogo al centro dell’Italia.

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