Viterbo, impenna la tassa di soggiorno. Federalberghi Lazio si oppone

03 Gennaio 09:35 2019 Stampa questo articolo

Decisa opposizione di Federalberghi Lazio all’improvviso aumento (del 90%) dell’imposta di soggiorno a Viterbo, disposto con delibera comunale del 31 dicembre 2018 e in vigore già dal 1° gennaio 2019.

Per Pier Luca Balletti, alla vice presidenza di Federalberghi Lazio e alla guida di Federalberghi Viterbo, si tratta di un’iniziativa non accettabile sia per la forma che per i contenuti: «L’imposta di soggiorno è stata improvvisamente quasi raddoppiata con una scelta di tipo impositivo non condivisa con le categorie, che mette gli albergatori in enorme difficoltà».

«Chi è venuto a Viterbo per il Capodanno, ad esempio, credendo di pagare un prezzo, si troverà a doverne pagare un altro al momento della partenza, per una scelta unilaterale del Comune che nonostante le nostre ripetute proposte di dialogo non è stata preventivamente condivisa con gli albergatori: non abbiamo neanche avuto il tempo di aggiornare i software per l’applicazione. Non si possono aumentare i costi dei soggiorni da un giorno all’altro senza curarsi dei turisti e di chi fa imprenditoria nel settore dell’ospitalità. Significa uccidere il movimento ricettivo di un territorio», chiude Balletti.

Federalberghi Viterbo – si legge nella nota divulgata dall’associazione – chiede al più presto un incontro con il sindaco della città per affrontare il problema in modo organico e soprattutto condiviso, con l’aspettativa che vengano tenute in considerazione le istanze della categoria”.

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