Vietati i viaggi in Giordania:
la rabbia di operatori e adv

Vietati i viaggi in Giordania: <br>la rabbia di operatori e adv
15 Dicembre 10:24 2021 Stampa questo articolo

L’Italia vieta i viaggi in Giordania a partire dal 15 dicembre e fino al 31 gennaio. La nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza non riguarda infatti solo gli ingressi dai Paesi Ue, per cui scatta l’obbligo di tampone per tutti e isolamento per i non vaccinati, ma aggiorna le liste dei Paesi ed elimina la Giordania dall’Elenco D, quello dei Paesi visitabili senza quarantena al rientro.

Una decisione che arriva da un giorno all’altro e senza essere accompagnata da una motivazione, e produrrà come effetto immediato un lungo elenco di cancellazioni. Negli ultimi anni la Giordania ha registrato grandi flussi turistici dall’Italia e il fatto che fosse uno dei pochi Paesi extraeuropei visitabili aveva portato a un gran numero di prenotazioni per i viaggi di Natale e Capodanno.

Una cattiva notizia per moltissimi italiani che avevano programmato le loro vacanze e l’ennesimo duro colpo per il turismo organizzato. Decine di tour operator – da Quality Group a Kel 12, passando per Boscolo Travel – avevano infatti lavorato in questi mesi proprio sulla programmazione della Giordania.

Restano da approfondire le motivazioni, da parte del governo, di una simile scelta, non motivata nell’ordinanza da un peggioramento della situazione epidemiologica della destinazione. Di contro, nella Lista D entrano Paesi come Colombia, Argentina e Perù. Viaggi intercontinentali che è difficile organizzare e prenotare last minute.

LE REAZIONI DELL’INDUSTRIA. In rivolta il settore turistico: «Non c’è mai un limite al peggio – commenta Pier Ezhaya, presidente di Astoi – Persino l’Unione Europea ci richiama all’ordine e ci chiede spiegazioni per decisioni unilaterali e incomprensibili che limitano la circolazione dei cittadini comunitari. Con calma olimpica vengono tolti e aggiunti Paesi che possono essere visitati per turismo, dall’oggi al domani, senza nessun razionale e ignorando le ricadute su un comparto che solo una settimana fa ha urlato il dolore per il suo stato di crisi lungo ormai due anni. Così non è possibile andare avanti. Serve un intervento del presidente del Consiglio e del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, affinché non si sfregi oltre e con così tanta superficialità un settore strategico per il Paese».

Interviene anche Enrica Montanucci, presidente Maavi: «Credo che davvero si sia perso il senso del limite – dice – Capisco che il governo voglia tutelare la salute, ma le cose vanno fatte tenendo conto di tutte le esigenze. È da ieri che ricevo centinaia di messaggi dagli agenti, sono tutti davvero sconfortati. Un messaggio diceva: “Almeno fateci fallire senza conseguenze”. Gli agenti di viaggi stanno dimostrando una professionalità rara, ma per ogni meta che ci tolgono, è come se ci togliessero l’ossigeno. Bisogna fare qualcosa per non farci morire, altrimenti la nostra crisi si trasformerà in una bomba social. Anzi, sollecito tutto il turismo organizzato a unirsi per farsi ascoltare da un governo che ci ignora».

«L’ulteriore giro di vite su tamponi e quarantena appena deciso dal ministro Speranza in relazione ai viaggi in Europa e la conferma delle chiusure sulle mete extra Ue rappresentano un’ulteriore mazzata per il settore del Turismo organizzato che va indennizzato subito e in maniera congrua – denuncia Franco Gattinoni, presidente Fto – Nel frattempo, gli emendamenti al decreto Fisco-lavoro sulla Cig e sul tax credit affitti sono stati ritirati quando avrebbero aiutato le imprese a programmare. Dalla legge di Bilancio ci attendiamo adesso proroga della Cig e del credito di imposta sugli affitti fino a giugno, rifinanziamento di 500 milioni del Fondo per agenzie di viaggi e tour operator. E poi la rimozione dello stop ai viaggi per turismo e interventi finanziari per il rimborso dei voucher. Lo scenario è sempre più drammatico».

Amara la reazione di Michele Serra, presidente di Quality Group. «Cerco di essere sintetico: a settembre la Giordania viene messa in lista D; richiamiamo i collaboratori dalla cassa integrazione per vendere e organizzare i viaggi, che hanno il loro picco a Natale – spiega – Il 16 dicembre, senza preavviso, la Giordania viene tolta dalla lista D con effetto immediato. Ora ci toccherà lavorare per cancellare tutto, pagare penali e rimettere i collaboratori in cassa. Non si può gestire un ministero a compartimenti stagni: si deve tenere conto della complessità dei fattori. Chi non ne è capace non è degno di fare il ministro.

La decisione, arrivata in sordina, colpisce anche il settore delle crociere, e taglia la possibilità della tappa culturale in Giordania, a Petra, dell’itinerario di Msc Bellissima in Arabia Saudita. Paese che invece resta aperto e visitabile. La compagnia, già nei mesi scorsi, aveva dovuto escludere la tappa in Egitto, visto che Luxor non è stata aperta agli italiani (della Terra dei Faraoni, per noi sono raggiungibili soltanto Sharm el Sheik e Marsa Alam, inclusi nei corridoi turistici).

L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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