Viaggio d’epoca in “TrEno” tra Langhe, Monferrato e Roero

16 Maggio 11:59 2022 Stampa questo articolo

Signori in carrozza. Si parte dalla stazione di Torino Porta Nuova per TrEno, un viaggio che unisce il trasporto d’epoca a esperienze enogastronomiche uniche (e non solo) nella cornice dei paesaggi Patrimonio Unesco delle Langhe, Monferrato e Roero.

Un progetto che nasce da un’idea di Edoardo Vallarino Gancia, esponente di una delle più blasonate famiglie di produttori vinicoli piemontesi, e di Gianluigi Barone, imprenditore con il pallino per la mobilità dolce, già fondatore di una società di taxi a pedali a Milano. Il programma è realizzato in collaborazione con Fondazione Fs, che oltre a noleggiare i treni è di grande supporto anche per tutto ciò che attiene alla logistica e alla composizione degli itinerari.

Il treno storico
Si viaggia infatti a bordo delle storiche carrozze Centoporte degli Anni Trenta, con sedili in legno che richiamano la struttura delle diligenze, trainate da una centenaria locomotiva a vapore o da locomotori diesel, lungo linee ferroviarie dismesse come la Alessandria-Canelli-Castagnole Lanze-Cavallermaggiore, che tornano così a rivivere nei giorni dei TrEni. Un vero viaggio d’altri tempi, decisamente slow, immersi tra i paesaggi collinari ricoperti di vigneti, su cui svettano borghi medievali, chiesette e castelli, nel territorio compreso tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo.

Colline Patrimonio Unesco

«È la prima volta in cui i treni storici in Italia non vendono soltanto il biglietto del treno, ma un pacchetto di esperienze – afferma Gianluigi Barone – Per forza dobbiamo vendere anche solo i biglietti ferroviari, ma l’esperienza che proponiamo è una moltiplicazione di attività che vengono fatte nel corso della giornata. I TrEni saranno una ventina nel 2022, sempre da Torino, verso altrettante destinazioni, spesso in concomitanza con eventi di richiamo, come la Corsa delle Botti a Nizza Monferrato, il Palio di Asti, il Torneo dei tre borghi a Neive, tutte esperienze che portano a fare conoscere il territorio in maniera completamente diversa nell’arco di una giornata, offrendo una moltitudine di esperienze e attività. Chiuderemo il 13 dicembre con la visita del mercatino di Natale ad Asti. Al momento i nostri pacchetti sono acquistabili solo online, ma stiamo riscuotendo un forte interesse da parte dei tour operator di cui siamo molto felici».

La meta del viaggio inaugurale al quale abbiamo partecipato è Canelli, capitale mondiale del Moscato e sede del quartier generale della Gancia, dove nel 1865 fu creato il primo spumante. Proprio in quelle cantine che nel 2014 sono state nobilitate a Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco come Cattedrali Sotterranee. Un labirinto di gallerie monumentali che sono veri capolavori di ingegneria e architettura, appartenenti alle più importanti aziende spumantiere locali, con nomi altisonanti come Bosca, Bocchino, Contratto, Coppo e la stessa Gancia, che si snodano per circa 20 chilometri sotto la collina tufacea su cui sorge il vecchio borgo.

Le Cattedrali Sotterranee di Canelli
Alcune sono talmente imponenti da meritare giustamente l’appellativo di “cattedrali sotterranee”. A una temperatura costante di 12-14 gradi, affidati alle amorevoli cure dei maestri cantinieri, riposano e invecchiano i più prestigiosi vini canellesi, come il Moscato e l’Asti Spumante, ma anche Barolo, Barbaresco e Barbera d’Asti.

Cantine BoscaScendendo le scale delle storiche cantine Bosca, anno di fondazione 1831, si entra in un mondo misterioso e suggestivo, tra suoni ovattati, profumi di vino e luci soffuse. Sotto le volte monumentali in mattoni rossi sono allineate le pupitre, gli appositi cavalletti di legno su cui si affinano migliaia di bottiglie di spumante, mentre installazioni multimediali narrano la gloriosa storia di questa azienda che già a metà ‘800 esportava i suoi vini in America a bordo dei bastimenti a vapore.

L’ultima sala, a sorpresa, è interamente occupata dall’installazione artistica La Piramide dei Sogni di Eugenio Guglielminetti che si ammira accompagnata dalle arie della Casta Diva cantata da Maria Callas.

Riemergendo in superficie, siamo pronti per la nostra esperienza eno-gastronomica e ci spostiamo quindi nella vicina Osteria dei Meravigliati per un pranzo a base delle specialità tipiche locali come l’antipasto misto piemontese, gli agnolotti, brasato e bonet, che si sposano alla perfezione con i vini dell’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana che ha sede nell’osteria stessa.

Il Borgo di Canelli
Ci incamminiamo poi lungo la Sternìa, la strada acciottolata con pietre di fiume un tempo percorsa dai carri trainati dai buoi carichi di botti di vino, che attraversa il borgo medievale tra piazzette, palazzotti storici, chiese barocche e opere artistiche ispirate al tema dell’amore. Il percorso è infatti anche chiamato Via degli Innamorati da quando il noto illustratore francese Raymond Peynet, creatore dei celebri “Fidanzatini”, visitò Canelli nel 1983, lasciando in ricordo una piastrella disegnata.

Colline Patrimonio UnescoIn cima al borgo troneggia il Castello Gancia, attuale residenza della famiglia Gancia, che sorge sul sito di un castrum edificato nell’XI secolo a difesa della via commerciale che univa Asti e Savona.

Demolito dagli Spagnoli nel 1617 durante la Guerra di Secessione del Monferrato, fu riedificato a fine ‘600 nella forma di un elegante palazzo a pianta quadrata dai marchesi Scarampi Crivelli, per essere poi acquistato dai Gancia a inizio ‘900. Il complesso è circondato da terrazze e da un giardino all’italiana che viene aperto in esclusiva per i TrEnoturisti, da cui si può ammirare lo spettacolare panorama delle colline del Moscato Patrimonio Unesco.

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Maria Grazia Casella
Maria Grazia Casella

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