Viaggi di Natale in bilico.
E il travel torna in piazza

Viaggi di Natale in bilico. <br>E il travel torna in piazza
08 Novembre 10:07 2021 Stampa questo articolo

E ci risiamo con il ritornello del Natale con i tuoi. A recitarlo è il solito ministro della Salute, Roberto Speranza, ormai da più parti bollato di ipocondria. «L’inverno è la stagione più insidiosa perché si sta più al chiuso, quindi il mio invito è alla prudenza totale, a indossare le mascherine e rispettare il distanziamento», ha detto venerdì in conferenza stampa. E alla domanda “Chi sta programmando viaggi all’estero può comprare serenamente il biglietto?”, ha risposto netto, benché ironico: «Io sono per le vacanze in Italia».

Una battuta, chiamiamola così, che sferza come una doccia fredda l’industria del travel, appena rinfrancata dall’apertura dei primi corridoi turistici con l’estero (qui le Faq ufficiali, pubblicate sempre venerdì). Corridoi, istituiti dallo stesso Speranza, di cui il ministro del Turismo Massimo Garavagliada ultimo all’Italian Cruise Day di Savona – aveva preannunciato l’estensione, fino al ritorno alla «quasi normalità tra fine anno e l’inizio del 2022».

Due passi avanti, uno indietro. È l’andatura che il governo sembra tenere in questa fase di ripresa dei viaggi. La parola d’ordine è «prudenza» e, anche se non è tempo di imporre nuove restrizioni e il Natale potrebbe essere simile a quello pre Covid, «in tutta Europa la situazione è seria, l’onda del virus è ancora alta», avverte Speranza.

Se l’Italia sta meglio rispetto a Germania, Francia e Gran Bretagna – sottolinea il ministro – lo si deve al «dato meraviglioso di 46 milioni e 716 mila italiani che hanno fatto almeno una dose», ma anche alla scelta del governo di allentare «molto gradualmente» le restrizioni. Altrove, invece, la curva epidemiologica è destinata a crescere ancora. Un esempio? «La Romania con meno di 20 milioni di abitanti e solo il 30% di vaccinati fa 600 morti al giorno. La proporzionalità è evidente, più un Paese sale con i vaccini e più è protetto».

Dunque, in vista di un aumento dei casi anche in Italia, il governo accelera sulla terza dose (booster) e annuncia l’avvio subito, da dicembre, della vaccinazione dei bambini tra 5 e 11 anni.

Intanto, il turismo organizzato vende il vendibile con il plus – confermato dalle faq – dell’obbligo di prenotazioni presso tour operator e adv dei viaggi nelle mete oggetto di corridoi (Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Aruba, Sharm e Marsa Alam). Poca roba, se confrontata con gli altri Paesi europei dove la libertà di viaggiare è di gran lunga maggiore.

MANIFESTAZIONE IN VISTA A ROMA. Per questo, s’intravede all’orizzonte una nuova protesta di piazza. “Maavi ha richiesto un confronto con le altre associazioni per organizzare la più importante manifestazione mai vista – scrive su Facebook la presidente Enrica Montanucci – E stavolta se davvero riusciamo ad essere tutti insieme, tour operator compresi, vorremmo riuscire a mettervi in condizioni di venire a Roma nel modo meno costoso (se non gratuito – possibile. Perché dobbiamo essere 5.000 persone arrabbiate. Perché è indecente che dopo venti mesi un ministro si permetta di consigliare vacanze in Italia, nonostante i tavoli in cui la nostra disperazione commerciale è stata palesata in ogni modo. È imbarazzante che un altro ministro, quello di settore, stia zitto e non faccia squadra con noi, lasciando che tutto vada ad impantanarsi nel mare del nulla. È imbarazzante che altri ministri, quelli dell’Economia e quello del Mise, non reagiscano alle continue richieste di attenzione e soluzioni», scrive l’adv che conclude con sentito «ora basta».
Il nuovo sit in potrebbe tenersi entro fine novembre a Roma.

«CIG FINO A MARZO, GRAZIE». Tra le reazioni alla «battuta infelice del ministro Speranza» quella del presidente di Fto, Franco Gattinoni: «I nostri connazionali si sono dimostrati molto ligi e responsabili, sia rispetto alla campagna di vaccinazione, sia sull’utilizzo estensivo del green pass. C’è oggi, dunque, la possibilità di viaggiare in sicurezza anche all’estero; ecco perché ci aspettiamo dal governo una graduale riapertura delle mete extra Ue e non dichiarazioni che contribuiscono a deprimere ulteriormente un segmento della nostra economia tra i più sofferenti. Frasi che arrecano peraltro un danno finanziario anche allo Stato, dato che costringono l’esecutivo a prolungare il regime di aiuti alle imprese del turismo organizzato».

Tra le richieste, in questo senso, altre 12 settimane di Cig fino al 31 marzo e la proroga del credito di imposta affitti fino al 31 dicembre, con possibilità di cessione estesa al 30 giugno 2022.

«Uno spiraglio di speranza – conclude Gattinoni – arriva dagli Usa che oggi riaprono al nostro Paese: è una giornata importante, un segno di ritorno alla normalità che le istituzioni devono saper interpretare e incoraggiare. Tutte le attività, infatti, sono di nuovo in presenza e non si capisce perché gli italiani non possano riguadagnare la libertà di viaggiare con tutte le tutele che siamo in grado di mettere in campo».

ASTOI CHIEDE LO STATO DI CRISI. Sul tema è intervenuta anche Astoi, secondo cui le dichiarazioni di Speranza “infliggono un’ulteriore, profonda ferita al comparto del turismo organizzato e riportano indietro il Paese di 60 anni.

“Quello che è inaccettabile – si legge in una nota affidata ai social – è la noncuranza verso migliaia di imprese e di lavoratori. È un’offesa che non possiamo più tollerare. Qui si manca di rispetto a un intero settore che produce reddito, paga le tasse e occupa tanti lavoratori italiani”.

Per l’associazione dei t.o. che fa capo a Confindustria, “grazie alla campagna di vaccinazione, al green pass e a tutte le misure che i vari Paesi del mondo stanno attuando, oggi si può convivere con la pandemia.
È quindi, non solo doveroso, ma anche eticamente corretto cercare di far ripartire settori che hanno sofferto più di ogni altro, come il comparto del turismo organizzato e quello aereo, anziché continuare in modo miope ad affossarli e a emarginarli”.

Forse, scrive la sigla guidata da Pier Ezhaya, “è arrivato il momento di portare i libri al ministro dello Sviluppo economico Giorgetti e chiedere lo stato di crisi. Ma una domanda sorge spontanea: perché ci siamo vaccinati se continuiamo a fare la stessa vita di prima? Ce lo può spiegare ministro Speranza?”.

L'Autore

Roberta Rianna
Roberta Rianna

Direttore responsabile

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