Via Outlets corteggia l’Italia: «Paese-chiave per lo shopping tourism»

18 Aprile 07:00 2019 Stampa questo articolo

L’Italia? Per adesso non è nel mirino, ma forse è solo questione di tempo. «Se ci saranno opportunità interessanti, saremo pronte a coglierle. Dopotutto è uno dei Paesi più interessanti per lo shopping tourism, al secondo posto a livello europeo per dimensione e fatturato dei centri commerciali». Parola di Otto Ambagtsheer, ceo di Via Outlets, società proprietaria di 11 shopping center (tra cui Praga, Lisbona, Palma, Siviglia, Amsterdam) distribuiti in nove Paesi del Vecchio Continente, durante il Wttc di Siviglia.

Otto Ambagtsheer, Via Outlets

Otto Ambagtsheer, Via Outlets

«Secondo gli ultimi dati, al 68% degli italiani piace visitare gli outlet, soprattutto se si tratta di farlo in compagnia di amici; la classe di età più interessata è quella compresa tra i 26 e i 45 anni, mentre quasi due terzi dei vostri connazionali considerano lo shopping una priorità quando viaggiano», aggiunge Ambagtsheer.

Quali sono i mercati europei più importanti?
«Lo shopping sta diventando una motivazione di viaggio sempre più importante, sia per quanto riguarda i mercati più tradizionali come Italia, Francia, Germania e Regno Unito, sia per quanto riguarda quelli emergenti come America Latina, Cina o Russia. Ma lo shopping tourism consiste in qualcosa di più che portare i turisti a fare acquisti; si tratta di riuscire a far vivere loro esperienze uniche, in modo da realizzare una vera integrazione con il viaggio stesso».

Nei Paesi in cui siete già presenti, avete partnership con tour operator e agenzie di viaggi?
«Il nostro obiettivo è creare dei prodotti e dei servizi di viaggio che consentano ai nostri partner di offrire ai visitatori esperienze a 360°. A questo proposito abbiamo lanciato due anni fa il nostro Travel & Trade Department, con il preciso scopo di mettere in campo ogni sinergia possibile tra travel e retail, coinvolgendo tutti i player locali delle destinazioni in cui sono aperti i nostri outlet».

Cosa significa la vostra iscrizione a un’associazione così prestigiosa come Wttc?
«La membership vuole segnare l’inizio del secondo step della nostra strategia “local to global” nella travel industry. L’obiettivo finale è quello di firmare una serie di accordi di collaborazione con i più importanti player a livello globale: tour operator, catene alberghiere, compagnie aeree, per aggiungere valore alle nostre destinazioni».

Progetti futuri?
«Ci aspettiamo di consolidare la nostra presenza a livello globale. Costruiamo esperienze di viaggio uniche che riflettono il territorio in cui sono inserite, aumentando il numero dei visitatori e i benefici sia per le popolazioni locali che per i viaggiatori».

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Giorgio Maggi
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