Veneto, l’assessore Caner chiede più ristori per il ricettivo

Veneto, l’assessore Caner chiede più ristori per il ricettivo
08 Gennaio 11:32 2021 Stampa questo articolo

Esplicito appello dell’assessore al turismo della Regione Veneto, Federico Caner al governo, per attivare subito “ristori consistenti” rivolti al settore alberghiero ed extralberghiero.

Una richiesta portata all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni: «In questi giorni sto ricevendo moltissimi appelli da parte di tutto il mondo ricettivo del Veneto in difficoltà, alberghiero ed extralberghiero. Senza turisti e senza ristori – ha dichiarato Caner – la situazione è ormai insostenibile. Come Regione stiamo facendo tutto il possibile non solo per sostenere queste attività, ma anche per creare le condizioni per ripartire quanto prima. Il piano di vaccinazione procede a pieno ritmo grazie all’intenso lavoro degli operatori sanitari e se il Governo ascolterà la richiesta del presidente di assegnare alle Regioni le dosi in base alla capacità di somministrazione saremo in grado di completare la prima fase a settimane».

L’assessore ricorda, poi, il lavoro di supporto svolto dalla Regione nel corso della pandemia: «Per sostenere tutte le attività del settore turistico in questi mesi difficili abbiamo dato vita al pacchetto turismo, un fondo da quasi 20 milioni di euro molti dei quali derivanti dalle linee Por/Fesr e da economie precedenti per azioni di sostegno alle pmi turistiche e di adeguamento delle strutture turistico-ricettive ai protocolli di sicurezza e prevenzione, oltre che per interventi di comunicazione mirati a favore delle destinazioni e dei prodotti turistici».

Per l’assessore, però, è evidente che per superare questa situazione di difficoltà serviranno tutti gli aiuti possibili anche dal Governo centrale. «Nei giorni scorsi ho inviato una lettera al Presidente della Commissione turismo della Conferenza Stato-Regioni Daniele D’Amario richiamando le istanze del mondo della ricettività affinché nel prossimo decreto ristori vengano individuate le coperture necessarie. Non c’è alcun intento polemico – chiarisce l’assessore – anzi. Credo piuttosto che mentre ci rimettiamo alle valutazioni dell’Istituto Superiore di Sanità e restiamo in attesa delle decisioni scientifiche che porteranno alla nuova classificazione regionale sia necessario pensare alle coperture per le attività a cui devono fare maggiori sacrifici».

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