Vendite online, ok di Federalberghi alla riforma sulle pratiche sleali

01 Aprile 12:47 2019 Stampa questo articolo

Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato l’accordo raggiunto con il Parlamento europeo sulla modernizzazione della normativa a tutela dei consumatori. Una decisione – che intende porre fine a pratiche sleali e non trasparenti largamente diffuse sui mercati online – accolta con soddisfazione dall’Hotrec, la confederazione europea degli alberghi e dei ristoranti, della quale Federalberghi è socio fondatore.

«Fin dall’inizio, le imprese europee dell’ospitalità hanno sostenuto con forza questa proposta. Il divieto di mettere in vendita i posizionamenti migliori sulle piattaforme online, così come i nuovi obblighi informativi posti a carico delle piattaforme e dei siti di comparazione, aiuteranno i consumatori a compiere scelte realmente informate, a ottenere un miglior accesso alle migliori condizioni online e a prevenire manipolazioni delle recensioni. Di questo beneficeranno sia i consumatori che le imprese», ha commentato Jens Zimmer Christensen, presidente dell’Hotrec.

«Il sostegno del Consiglio è fondamentale per assicurare che il Parlamento europeo adotti velocemente la nuova normativa. La rapida adozione dei requisiti richiesti per le piattaforme è una necessità urgente per ripristinare condizioni di parità nel mercato del turismo. Questo impedirà agli operatori sleali di usare l’anonimato delle piattaforme per eludere gli obblighi di legge», ha aggiunto Christian de Barrin, ceo di Hotrec.

In forza dell’accordo approvato: è vietato pagare per migliorare la propria posizione in classifica sui portali; le piattaforme online e i comparatori di siti internet devono informare i consumatori sui principali parametri in base ai quali i prodotti vengono ordinati e mostrati; i comparatori di siti internet devono garantire maggiore trasparenza sull’autenticità delle recensioni pubblicate; le piattaforme online devono comunicare ai consumatori se le offerte provengono da venditori professionali o meno e se la transazione è protetta dalla normativa sul consumatore; nuove regole garantiscono che i prezzi delle presunte promozioni online siano effettivamente scontati.

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