Valle d’Aosta arancione,
cosa cambia per i turisti

Valle d’Aosta arancione, <br>cosa cambia per i turisti
17 Gennaio 09:29 2022 Stampa questo articolo

Valle d’Aosta prima regione in zona arancione con regole più stringenti sugli spostamenti e probabili ripercussioni sul turismo montano; Campania, invece, in giallo accanto a Lombardia, Lazio, Abruzzo, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Sicilia, Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, Trento e Bolzano, che già avevano abbandonato la zona bianca.

Lo prevede da oggi l’ultima ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, basata sui più recenti monitoraggi dell’Istituto superiore di sanità riguardo alla diffusione del Covid-19.

La Regione Valle D’Aosta, che potrebbe restare arancione per almeno quindici giorni, recita il provvedimento “presenta un’incidenza dei contagi pari a 3087,3 casi ogni 100mila abitanti, un tasso di occupazione di posti letto in area medica pari al 53,5% e un tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva pari al 21,2%”.

Ma cosa cambia, nella fattispecie per i turisti, con i nuovi colori? Se in zona bianca e gialla, alla luce della nuova stretta di Natale, le misure sono pressoché identiche, qualche restrizione in più entra in vigore in zona arancione.

Come si evince dalle tabelle pubblicate sul sito di Palazzo Chigi d’ora in avanti, in Valle d’Aosta, il super green pass – ovvero l’obbligo di vaccino – è obbligatorio (oltre per tutte le attività per cui è già previsto sull’intero territorio italiano) anche per accedere ai negozi dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi), mentre gli spostamenti con auto propria verso altri comuni o fuori Regione sono possibili senza certificato verde solo per lavoro, necessità e salute (casi in cui basta l’autocertificazione).

Nulla, per fortuna, cambia per gli impianti di risalita dove – stando alle nuove regole imposte durante le festività – era già necessario mostrare il super green pass.

In attesa di capire, se e in che misura il passaggio in zona arancione influenzerà il turismo in regione, dalle agenzie di viaggi valdostane già si leva un grido d’allarme: “Ci ritroviamo in una situazione drammatica, nuovamente fermi a seguito delle continue restrizioni e lontanissimi dalla possibilità che il turismo possa tornare alla normalità”, si legge in una nota di Fiavet Valle d’Aosta.

“A gran voce chiediamo di poter lavorare, mantenendo l’occupazione dei dipendenti”, afferma l’associazione regionale presieduta da Chiara Fabbri con riferimento agli altrettanti preziosi flussi outgoing, penalizzati come nel resto d’Italia dai divieti di viaggio. Dalla Valle d’Aosta, dunque, come dalle altre regioni, la richiesta al governo di congrui sostegni, attesi nel decreto al varo (si spera) nel prossimo Consiglio dei ministri.

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