Vacanze rovinate? Le misure a difesa dei consumatori

by Andrea Lovelock | 30 Gennaio 2017 12:51

Le associazioni dei consumatori ricordano agli utenti i loro diritti nel campo del travel. Non solo ritardi aerei e cancellazioni di voli per avverse condizioni meteo, ma anche alberghi inadeguati o non rispondenti alle offerte da catalogo, e bagagli smarriti rientrano nella casistica del “viaggio rovinato”, termine utilizzato per identificare il danno corrispondente a disagio psicofisico subìto dal turista, e riconosciuto come diritto a ottenere un risarcimento, in caso di negligenze palesemente dimostrabili.

L’iter per la richiesta di risarcimento, che appare in evidenza sui siti delle maggiori organizzazioni a difesa dei consumatori, prevede la formalizzazione del reclamo entro 10 giorni dal rientro, l’inoltro con apposita raccomandata di una istanza di rimborso all’agenzia di viaggi e al tour operator. Solo quest’ultimo dovrà essere il destinatario finale della richiesta se il consumatore ha acquistato un pacchetto turistico. Sarebbe dunque inutile scrivere al singolo fornitore di servizi. Le organizzazioni a difesa del consumatore ricordano poi di conservare il catalogo e di verificare le condizioni assicurative contemplate dal viaggio o dal soggiorno acquistato. Sebbene negli ultimi anni ci sia stato un forte ridimensionamento di contenziosi e reclami, stando agli ultimi dati utili, quelli del 2015, ammonterebbero a circa 3mila i gravi inadempimenti che nella maggior parte dei casi si concludono con una conciliazione, grazie anche all’intervento delle associazioni di categoria.

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