Uvet Travel Index: viaggi d’affari al +7%, ma il pil dell’Italia non decolla

by Giorgio Maggi | 28 Novembre 2018 15:34

Il pil italiano cresce, più che in passato, ma gli altri Paesi europei rimangono sempre lontani. Le stime che arrivano dall’Uvet Travel Index rese note nel corso della sedicesima edizione del Biz Travel forum prevedono un aumento del prodotto interno lordo dell’Italia al +1,2% per il 2018 e, per il 2019, a +1,1%.

«Sono stime largamente al di sotto delle previsioni del governo. Anche se fosse così, saremmo al doppio della crescita media negli ultimi vent’anni, che è un dato sicuramente insoddisfacente. Stiamo crescendo, ma restiamo comunque tra i più lenti di Europa», ha detto Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House-Ambrosetti, la società autrice della ricerca.

Eppure, come recita l’ultima Business Travel Survey redatta sempre da Uvet, nei primi nove mesi dell’anno i viaggi d’affari sono cresciuti del 7%, addirittura del 20% se si considera il triennio 2016-18. A fronte di questa costante crescita dei viaggi d’affari, corrisponde un costo medio per trasferta sostanzialmente stabile, passando dalle 215 euro spese mediamente nel 2016, alle 213 euro spese nel 2018.

In particolare, la metà delle spese di viaggio provengono dal settore aereo (il 52,4%), mentre il comparto alberghiero copre un terzo delle spese (32,8%). La spesa destinata dalle aziende per il travel, invece, aumenta a ritmo costante, tanto che negli ultimi 9 mesi dell’anno le società hanno visto per questa voce un aumento medio dell’8% (+19% nel triennio in esame), dovuto all’incremento del numero di viaggi e non al loro costo.

Sul fronte del trasporto aereo, nel 2017 il mercato italiano ha registrato una crescita dei passeggeri trasportati del 6% rispetto all’anno precedente, con il traffico europeo e intercontinentale che si sono sviluppati più del domestico. Le principali destinazione intercontinentali rimangono New York, seguita da Shangai e Dubai. Seguono San Paolo, Hong Kong e Tokyo.

In continua crescita il traffico aereo verso la Cina: Shangai conferma la sua leadership seguita da Hong Kong, Pechino, Guangzhou, Nanjiing, Chongqing e Shenzhen. A livello europeo, con il 10,5% del totale dei viaggi d’affari, la principale destinazione aerea è rimasta Parigi. Segue Londra con il 7,8%, Bruxelles con il 5,1%, Madrid con il 4,6% e Amsterdam con il 3,3%. Cresce, infine, rispetto allo scorso anno, l’utilizzo del treno dell’8%, con un aumento delle spese in biglietteria ferroviaria del 9%.

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