Unwto, il turismo internazionale crolla del 65% nel primo semestre

Unwto, il turismo internazionale crolla del 65% nel primo semestre
16 Settembre 13:56 2020 Stampa questo articolo

Nello scorso giugno gli arrivi di turisti internazionali sono crollati del 93% rispetto allo stesso periodo del 2019. Lo dicono gli ultimi dati dell’Organizzazione mondiale del turismo che mostrano il grave impatto che il Covid-19 ha avuto sul settore. Secondo il nuovo numero del World Tourism Barometer dell’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, infatti, gli arrivi di turisti internazionali sono diminuiti del 65% durante la prima metà dell’anno. Una diminuzione senza precedenti, anche se nelle ultime settimane un numero crescente di destinazioni ha ricominciato ad aprirsi ai turisti internazionali.

Secondo l’Unwto, il massiccio calo della domanda di viaggi internazionali nel periodo gennaio-giugno 2020 si è tradotto in una perdita di 440 milioni di arrivi internazionali e di circa 460 miliardi di dollari in entrate da esportazioni dal turismo internazionale. Si tratta di circa cinque volte la perdita nelle entrate del turismo internazionale registrata nel 2009 a causa della crisi economica e finanziaria globale.

«L’ultimo barometro mondiale del turismo mostra il profondo impatto che questa pandemia sta avendo sul turismo, un settore da cui milioni di persone dipendono per il proprio sostentamento. Tuttavia, un viaggio internazionale sicuro e responsabile è ora possibile in molte parti del mondo ed è imperativo che i governi lavorino a stretto contatto con il settore privato per far ripartire il turismo globale. L’azione coordinata è fondamentale», ha detto il segretario generale dell’Unwto Zurab Pololikashvili.

In prospettiva, sottolinea il World Tourism Barometer, sembra probabile che la riduzione della domanda di viaggi e la fiducia dei consumatori continueranno a influire sui risultati per il resto dell’anno. Senza contare, conclude il report, che anche nel caso di “una revoca graduale e lineare delle restrizioni di viaggio, della disponibilità di un vaccino o di un trattamento e di un ritorno della fiducia dei viaggiatori, il ritorno ai livelli del 2019 in termini di arrivi turistici richiederebbe dai 2 ai 4 anni”.

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