Unwto: “Il turismo è tornato indietro di trent’anni”

18 Dicembre 12:26 2020 Stampa questo articolo

Gli arrivi internazionali sono diminuiti del 72% nei primi dieci mesi di questo 2020, sotto i colpi delle restrizioni di viaggio, di una comprensibile scarsa fiducia dei viaggiatori e della lotta globale di contenimento della pandemia da Covid-19.

Secondo gli ultimi dati forniti dall’Unwto, le destinazioni hanno accolto 900 milioni di turisti internazionali in meno tra gennaio e ottobre rispetto al medesimo periodo del 2019. Ciò si traduce in una perdita di 935 miliardi di dollari in entrate internazionali turistiche, più di dieci volte la perdita nel 2009 avuta per l’impatto della crisi economica globale.

Il segretario generale Zurab Pololikashvili ha dichiarato: «Dall’inizio di questa crisi, l’Unwto ha fornito ai governi e alle imprese dati affidabili che mostrano l’impatto senza precedenti della pandemia sul turismo globale. Anche se la notizia relativa al vaccino dà fiducia ai viaggiatori, c’è ancora una lunga strada per giungere alla ripresa. Dobbiamo quindi aumentare i nostri sforzi per aprire in modo sicuro le frontiere sostenendo occupazione e imprese. È sempre più chiaro che il travel è uno dei settori più colpiti da questa crisi drammatica».

In sostanza, l’Unwto spiega che il turismo globale sta tornando ai livelli di 30 anni fa, al 1990, con un miliardo di arrivi in meno e una perdita di 1,1 trilioni di dollari di entrate internazionali.

L’Asia e il Pacifico, la prima regione a subire l’impatto della pandemia e quella con il più alto livello di restrizioni di viaggio fino ad oggi, ha subito una diminuzione degli arrivi dell’82% nei primi dieci mesi del 2020. Il Medio Oriente ha registrato un -73%, mentre l’Africa ha avuto un calo del 69%.

Gli arrivi internazionali sia in Europa che nelle Americhe sono diminuiti del 68%. L’Europa ha registrato diminuzioni minori del 72% e del 76% a settembre e ottobre rispetto ad altre regioni del mondo a seguito della piccola ma breve ripresa a luglio e ad agosto.

Pololikashvili ha aggiunto: «Un approccio coordinato per allentare e revocare le restrizioni sui viaggi è indispensabile. Regole chiare e coerenti tra i Paesi contribuiranno di molto a ripristinare la fiducia e la fattibilità nei viaggi internazionali».

Lo scenario 2021-24 presentato dall’agenzia specializzata delle Nazioni Unite per il turismo indica un rimbalzo entro la seconda metà del nuovo anno. Tuttavia, un ritorno ai livelli del 2019 in termini di arrivi internazionali potrebbe richiedere tra i due anni e mezzo e i quattro anni.

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