Unoe, appello al governo: “Aiuti concreti e rapidi per gli organizzatori di eventi”

02 Marzo 10:26 2021 Stampa questo articolo

È un appello a tutto campo quello dell’Unoe – Unione Nazionale Organizzatori Eventi –  a poche ore dal varo del decreto Sostegno, il primo dell’era Draghi.

In una nota ufficiale, l’organizzazione auspica che in questo nuovo provvedimento ci sia un aiuto alle imprese organizzatrici di eventi e per tutto il comparto che lavora nell’indotto di questo settore: espositori, allestitori, animatori, progettisti, produttori Dop e Igp, artigiani.

«Col dl Sostegno – sottolinea sarcastico il presidente dell’Unione, Alessandro Pollak – speriamo che cambi con il nome anche la musica, perché nessuno prende in considerazione gli organizzatori di eventi. Fuori dagli schemi di una burocrazia che assomma le partite iva in modo generico, questo difficile settore di piccole e medie imprese è fermo da un anno e ha visto ristori con confronti di fatturato solamente relativi ad un mese e non all’intero anno in c’è stata la quasi totale mancanza di entrate, soprattutto nelle regioni rosse».

E aggiunge: «Vi è poi la questione, comune ad altre categorie, della mancata considerazione, nei ristori delle start up avviate nel 2019 e quindi quell’anno prive di fatturato. Spesso si tratta di imprese che sono semplicemente mutate di ragione sociale nel 2019 o a inizio 2020 con la struttura di aziende ventennali e le responsabilità verso i dipendenti. Abbiamo avuto la pazienza di veder slittare il Ristori 5, ma temiamo  ancora una volta di non essere stati considerati nemmeno dal nuovo Governo».

Unoe ricorda, infatti, che il precedente Dl Ristori prevedeva il sostegno a fondo perduto per il comparto degli eventi solo per il mese di aprile 2020 a confronto del fatturato 2019.

«Ma non possiamo basarci – continua il presidente – su introiti mensili, poiché nel nostro comparto il fatturato di un singolo mese può essere legato alla realizzazione di un evento, e quello dopo può essere pari a zero, quindi va assolutamente cambiata la metodica di assegnazione prendendo in esame l’anno intero».

Unoe chiede dunque che i fondi non siano stanziati fino ad esaurimento, ma in modo proporzionale, perché gli organizzatori di eventi di piccole dimensioni verrebbero penalizzati rispetto ai colossi delle grandi fiere internazionali. Lo stesso vorrebbe che la pace fiscale prospettata riguardi non solo i giganti dell’economia ma anche le piccolissime imprese che fino ad oggi senza incassi cono comunque state costrette a versare le tasse d’obbligo.

Le aziende di Unoe inoltre, e soprattutto, vogliono tornare a lavorare al più presto, almeno per gli eventi all’aria aperta e  invocano una pianificazione di sostegno, perché tra la riapertura e la programmazione reale corrono tempistiche importanti,  in cui gli investimenti a livello di comunicazione, commercializzazione e promozione, non sono coperti dal consueto flusso di cassa. A conti fatti sono oltre 712mila imprese dirette coinvolte negli eventi, senza contare gli espositori, l’indotto generato intorno  a queste attività produttive nei servizi.

In base ai dati in possesso di Unoe risulta che gli organizzatori eventi e comparti produttivi collegati di convegni e fiere sono 354.999 in Italia, le attività di supporto alle rappresentazioni artistiche come spettacoli ed eventi dal vivo, ma anche le sfilate di moda sono 5.917, gli organizzatori di feste e cerimonie, le imprese di wedding planning sono 349.606, gli  organizzatori di eventi sportivi e di intrattenimento, i gruppi di animazione, gli organizzatori di eventi di hobbistica e collezionismo (tra cui moltissime associazioni culturali) sono 2.049. Tutti questi rientrano nei codici Ateco iscritti all’Unoe.

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