Un rifugio chiamato Thailandia, terra di Buddha e delfini rosa

20 Giugno 07:00 2019 Stampa questo articolo

Esiste ancora oggi una Thailandia autentica, popolata da antiche tradizioni e da una natura incontaminata. È quella parte del Paese che l’Ente per il turismo ha promosso negli ultimi due anni con la campagna “New Shades of Emerging Destination” e in collaborazione con la compagnia di bandiera Thai Airways.

Parliamo di mare, innanzitutto. In particolare quello della costa a sud-est: spiagge deserte dove poter ammirare l’alba quasi in solitaria, con la sabbia dorata che solletica i piedi. E se anche il mare non fosse cristallino, a fare da contrappeso ci sarebbe la tranquillità ancestrale che si vive in piccole ma curate strutture ricettive come l’Aava Resort and Spa di Khanom. Piscina a disposizione degli ospiti e Spa in cui godersi un massaggio thai mentre il sole tramonta in lontananza e gli uccelli cinguettano. Una pace che induce i delfini rosa a venire a partorire proprio nelle acque di questa baia, con le mamme che vivono vicino alla costa assieme ai loro cuccioli e che ogni tanto fanno capolino a pelo d’acqua.

Sempre nella baia si può visitare l’isola in cui si fermò Luang Poo Tuad,  l’Holy Monk, venerato dai thailandesi come colui che impedì all’allora Siam di essere occupato dal Re dello Sri Lanka. Su questo scoglio in mezzo al mare, in pochi anni è stato costruito un piccolo altare grazie al lavoro di cinque monaci e al contributo della comunità che, giorno dopo giorno, riforniva di materiali l’isolotto trasportando tutto in spalla fino alla cima. A cingere parte della baia ci sono poi delle rocce sedimentarie che risalgono a milioni di anni fa, oggetto di studio degli scienziati come manuale di memorie sull’evoluzione della terra.

Mare sì, ma anche natura. Procedendo verso sud, si arriva in un paio di ore nel cuore del Khao Luang National Park. Qui gli abitanti della Promlok community offrono la possibilità di vivere insieme a loro per qualche notte. Si dorme ospiti di una delle famiglie che popolano il villaggio di circa mille abitanti, ci si alza la mattina con loro e si lavora insieme alla comunità. Dalle coltivazioni, agli allevamenti ci si immerge appieno in questa vita semplice e antica.  Assieme a delle guide esperte ci si può anche avventurare nel parco che ospita specie arboree millenarie, le cascate Krung Ching, pesci rari e un miele raccolto su alberi alti anche 50 metri, dopo una paziente scalata lungo tutto il fusto.

Nella vicinissima Nakhon Si Thammarat, si possono invece toccare con mano le tradizioni più antiche di questo popolo. L’artigiano orafo Nikom Nokauksorn porta avanti da 40 anni l’arte dell’incisione dei metalli preziosi. Appresa da un monaco a metà Novecento, prima che andasse persa, oggi questo sorridente uomo di 70 anni è a sua volta maestro di giovani apprendisti che nella sua bottega imparano come modellare i gioielli con le tecniche che un tempo erano riservate ai doni per la famiglia reale. Poco distante da questa bottega, si apre il sipario su un’altra tradizione: il teatro delle ombre. Grazie allo sforzo dei Nangtalung, resiste al tempo questa antica arte del racconto attraverso luce e marionette. Ogni personaggio è fatto a mano in circa tre giorni di lavoro, si impiegano almeno 100 ore per imparare come manovrare le  figure in scena e uno spettacolo può durare anche cinque ore.

Sempre per immergersi nella natura, ci si può spostare a nord-est e raggiungere la diga Rajjaprabha, nella provincia Surat Thani. Qui il parco nazionale ospita il 500Rai Resort, un sistema di tre strutture ricettive il cui il mantra è “disconnect to riconnect”. Niente wifi né televisori nelle stanze, ma l’occasione unica di vivere la socialità del luogo. Tour ed escursioni permettono di visitare il parco Kaho Sok e il lago Chiew Larn. Sia nella farm house 500 Rai incastonata tra le montagne, che nel Floating Resort (tutte le piccole villette sono case galleggianti), si gusta cucina tipica locale. Cibo del sud, quindi speziato. Sette anni fa Bubble, il proprietario che si fa chiamare così per aiutare gli occidentali a pronunciare il suo nome, decise di trasformare quella che era la sua casa in un’occasione di sviluppo per il territorio. Oggi i suoi dipendenti sono abitanti della zona, così come lo è lui, figlio di due agricoltori della vallata, la cui casa fu allagata una volta chiusa la diga.

Ma la Thailandia del sud offre anche molto altro. Caverne calcaree in cui camminare tra millenarie stalattiti e stalagmiti. Escursioni con zattere di canne di bambù e corde, tenute in equilibrio sul pelo dell’acqua dei fiumi. Riproduzioni di Buddha a perdita d’occhio: in dimensioni 26 metri per 29 sui tetti delle università, in tutte le diverse posizioni nei templi disseminati sul territorio e perfino nella pancia delle montagne, in caverne inaspettate dove un tempo antichi Re si ritiravano a meditare al termine della loro vita terrena.

La religione, assieme alla famiglia e al rispetto verso la Stirpe Reale, restano i capisaldi di un popolo davvero sorridente. Per chi cerca un posto dove rilassarsi, meditare e magari ritrovarsi, questo Paese offre ancora scrigni naturali e incontaminati, persone accoglienti e luoghi ospitali dove rifugiarsi e scoprire le sfumature di un’autentica Thailandia.

Nove voli a settimana dall’Italia con Thai Airways. La compagnia di bandiera thailandese Thai Airways offre ogni settimana nove voli dall’Italia a Bangkok. Cinque partono da Milano Malpensa (lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e sabato) e quattro da Roma Fiumicino (lunedì, mercoledì, venerdì e domenica). L’arrivo a destinazione è sempre di mattina presto e le partenze sono subito dopo mezzanotte, consentendo ai turisti di guadagnare due giorni di vacanza in più. Sulla rotta inaugurata nel lontano 1974 viaggiano ogni settimana circa 2mila persone a bordo del nuovo Airbus A350-900. Trentadue i posti in Royal Silk Class e 289 in Economy, anch’essa dotata come la classe business di sedili confortevoli e corridoi spaziosi. L’hub è il modernissimo Suvarnabhumi Airport di Bangkok, capolavoro di ingegneria e design dell’architetto tedesco Helmut Jahn. Dalla capitale, poi, grazie a Thai Smile, sussidiaria di Thai Airways International, i passeggeri possono proseguire con coincidenze verso altre 10 destinazioni del Paese tra cui Phuket, Chiang Mai, Krabi, Chiang Rai, Hat Yai.

L'Autore

Rosita Fattore
Rosita Fattore

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