Tutto ciò che il travel ha perso (e perderà): la delusione di Federturismo

Tutto ciò che il travel ha perso (e perderà): la delusione di Federturismo
07 Giugno 15:27 2021 Stampa questo articolo

«Ci aspettavamo che il decreto Sostegni bis potesse darci un aiuto. E in effetti ci sono misure che un poco di respiro ce lo danno, ma non basta». Parola di Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria, che in un’intervista a Nsl radio fa eco alle rimostranze delle associazioni del turismo organizzato.

«Dobbiamo considerare – prosegue – che la situazione del turismo è stata azzerata nel 2020 e anche all’inizio del 2021. Ora siamo a metà anno aspettando che la stagione possa partire. Questi cinque mesi sono andati con segno zero».

Quello che Federturismo chiedeva e si aspettava era un intervento sulla tassazione: «Nel 2020 abbiamo pagato la Tari per lo smaltimento di rifiuti che non abbiamo prodotto. È vero, è stata sospesa l’Imu, così come ci sono dei piccoli aiuti su canoni Rai. Manca tutta la parte relativa alla tassazione che costerebbe relativamente alla Stato, ma per noi sarebbe un elemento di respiro. Stesso discorso varrebbe sulla contribuzione del lavoro, che è una delle voci più forti in un bilancio aziendale e che potrebbe andarsi a ripagare da solo risparmiando sulla cassa integrazione. Aiuti di questo genere sarebbero veramente fondamentali»

Per Lalli, così come per il premier Draghi, il modo migliore per aiutare le aziende è garantire la ripartenza: «Noi chiediamo intanto regole certe, una vaccinazione che cammina spedita e indicazioni chiare per chi deve venire da fuori. Su questo – afferma – siamo ancora in confusione. Lo Sputnik non è stato validato dall’Ema e quindi stiamo rinunciando ai russi che vanno in Grecia e in Turchia dove li fanno entrare con quel vaccino. Stiamo perdendo turisti che spendono molto e non mi pare il caso di regalarli ad altri».

«Sicuramente, in questa fase – aggiunge – chi prenota in Italia sono gli italiani, perché gli stranieri hanno ancora dubbi sul funzionamento degli strumenti per dimostrare l’idoneità a viaggiare. Il miglioramento c’è e si vede. La volontà di uscire è tanta e molti prenotano le vacanze, ma purtroppo non abbiamo le mete già piene come eravamo abituati in questa parte dell’anno».

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