Turismo residenziale, protesta degli operatori a Firenze

Turismo residenziale, protesta degli operatori a Firenze
07 Luglio 10:27 2020 Stampa questo articolo

Sono scesi in piazza Duomo a Firenze, nella manifestazione organizzata dai ristoratori toscani, anche i rappresentanti Property Managers, l’associazione di categoria del turismo residenziale, insieme alle altre associazioni extra alberghiere e locazioni turistiche e a tante altre realtà economiche che vivono e lavorano sul turismo.

Chiedono la tassa di soggiorno a un euro, una promozione coordinata e capillare da parte delle Regione Toscana, “come per le altre realtà del turismo”, la cassa integrazione fino a marzo 2021.

«Chiediamo che la Regione ci aiuti nella promozione utilizzando i canali già esistenti, rendendo accessibile i siti di promozione istituzionale a tutte le strutture ricettive e spingendo sugli uffici di promozione turistica – spiega Nicola Pardini, rappresentante Property Managers – Inoltre, è necessario abbassare la tassa di soggiorno a un euro per incentivare il turismo interno che, a seguito della crisi, ha poco budget».

Il sostegno al reddito resta una delle priorità. «Cassa integrazione per i nostri dipendenti fino a marzo 2021 – aggiunge – Dopo la metà di agosto ci saranno momenti bui e con un calo del fatturato drastico, anche dell’80%, non possiamo permetterci di riassumerli, ma vanno tutelati assolutamente. Non possiamo poi chiedere troppo ai proprietari degli immobili, spesso sono famiglie che hanno negli affitti l’unica fonte di reddito e pagano tasse altissime, come l’Imu, senza aver diritto alla cedolare secca».

Pardini sottolinea che sono scesi in piazza perché «rappresentiamo la metà del settore turistico, le nostre aziende non sfruttano la rendita ma generano ricchezza, lavoro, alimentano l’indotto e promuovono il territorio. Escluderci da ogni tutela mostra un atteggiamento miope e dalle conseguenze gravi per tutto il tessuto economico locale».

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