Turismo, l’Italia fa rete: patto Conferenza Regioni-Unioncamere

Turismo, l’Italia fa rete: patto Conferenza Regioni-Unioncamere
02 Agosto 12:14 2022 Stampa questo articolo

Far convergere iniziative, professionalità e risorse dedicate al turismo. È il senso del protocollo d’intesa tra la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e Unioncamere, sottoscritto dai rispettivi presidenti, Massimiliano Fedriga e Andrea Prete.

Un’azione che, a detta di Fedriga, «testimonia quanto consideriamo il turismo sia uno dei settori più vitali e trainanti della nostra economia. Le sinergie con il sistema camerale permetteranno di rafforzare l’intero sistema». L’obiettivo, prosegue, è «potenziare la rete dei servizi digitali e dell’informazione economica, qualificando operatori e imprese» nell’ottica di una reale modernizzazione.

«La valorizzazione delle nostre mete turistiche – conclude il numero uno della Conferenza delle Regioni – passa anche attraverso una nuova cultura dell’ospitalità e della gestione dell’offerta, che tenga soprattutto conto delle strategie di sviluppo dei territori. Mettiamo in rete queste informazioni, le nuove professionalità e favoriamo così gli accordi a livello regionale».

Per Daniele D’Amario, assessore al turismo della Regione Abruzzo e coordinatore della commissione politiche per il Turismo della Conferenza delle Regioni, si tratta di una «innovazione strutturale, organizzativa, di promozione integrata, che riconosce al turismo la sua valenza industriale e il suo ruolo primario anche nell’attuazione di quanto previsto dal Pnrr. Promuovere il turismo è promuovere il nostro futuro».

Il protocollo d’intesa punta, di fatto, a potenziare tre ambiti di azione, come illustrato da Prete di Unioncamere: «Il primo livello di collaborazione riguarda l’informazione economica da mettere a disposizione degli operatori, con strumenti di analisi tempestivi che sappiano stare vicini alle imprese e orientarle, anche attraverso scenari previsivi, nel loro posizionamento competitivo», favorendo l’attuazione sui territori dei progetti previsti dal Pnrr.

Il secondo pilastro è la valorizzazione delle destinazioni turistiche – anche con riferimento ai siti Unesco – «per condividere a livello locale le strategie di sviluppo dei territori e gli strumenti di governance turistica a cominciare dalle destination management organization (dmo), quale strumento fondamentale per definire i fattori identitari e portare in efficienza i prodotti turistici».

Terzo e ultimo ambito: «La qualificazione delle imprese e delle professionalità per diffondere maggiormente nei territori una cultura dell’ospitalità e sviluppare nei servizi destinati ai visitatori e nelle attività produttive la consapevolezza di operare nell’ecosistema delle destinazioni turistiche».

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