Turismo, il grido della filiera integrata: «Dimenticati»

Turismo, il grido della filiera integrata: «Dimenticati»
16 Dicembre 13:39 2020 Stampa questo articolo

Un ingente numero di piccole e medie imprese della filiera del turismo sono risultate completamente trasparenti a qualsiasi tipo di attenzione, ristoro o sostegno da parte del governo centrale e dei governi regionali.

È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato da oltre 150 imprese e da migliaia di professionisti, riuniti in un panel per pianificare l’incerto futuro del comparto e denunciare una situazione che oggi li vede, di fatto, ai margini del sistema.

«I codici Ateco con i quali operiamo risultano generici e questo non ha favorito l’interlocuzione a livello istituzionale: non esiste, infatti, la possibilità di registrare le rispettive attività in seno a una nomenclatura esclusiva per il settore turismo – sostiene Enzo Carella, portavoce del panel e lui stesso imprenditore nel mondo del turismo – Questa vacatio normativa, sta generando un pregiudizio a una parte fondamentale del comparto, che si vede esclusa da qualsiasi tipo di riconoscimento e di sostegno in virtù di un mero difetto normativo, che rischia di mandare in fumo gli investimenti sostenuti nel corso degli anni».

La filiera integrata del turismo è il tessuto connettivo del comparto turistico: “imprese e professionisti che operano fianco a fianco con i big player del turismo nazionale e internazionale, condividendone strategie, obiettivi, investimenti e rischi, nel mercato domestico e in quelli esteri. Si tratta di professionisti soliti a lavorare per la ricerca della qualità e delle performance di eccellenza. Il valore complessivo generato da questo comparto supera in tempi normali i 15 miliardi di euro, cifra pari al 7% dell’intero turismo italiano”, si legge nella nota del panel.

Questo patrimonio di competenze rischia di disperdersi se non si interverrà tempestivamente, riconoscendo il lavoro delle imprese coinvolte e fornendo supporti concreti per affrontare una crisi senza precedenti. Solo decisioni importanti e immediate potranno offrire loro nuovo slancio, permettendo di pianificare la ripartenza e di salvare numerosi posti di lavoro.

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