Turismo e consumi: le sfide dell’economia nel post Covid

Turismo e consumi: le sfide dell’economia nel post Covid
22 Febbraio 11:20 2021 Stampa questo articolo

Come sono cambiati i comportamenti d’acquisto degli italiani, e non solo? Ci sarà una ripresa delle spese dedicate al turismo? Sono queste alcune delle domande a cui ha cercato di rispondere il webinar Shopping post Covid: se e come sono cambiati i comportamenti di acquisto, organizzato da Global Blue Italia. Lo scambio di opinioni è avvenuto tra Nicola Nobile, chief italian economist di Oxford Economics; Marco Palmieri, account manager corporate sales di Nexi; Massimo Torti, segretario generale della Federazione Moda Italia e Nicolò Daniele Donato, ceo & co-founder di Deluxy. 

«Il 2020 è stato un anno difficile per il mondo del retail, soprattutto i primi sei mesi. L’Italia ha fatto registrare risultati addirittura peggiori rispetto a quelli dell’Eurozona (ad aprile oltre il -30% rispetto al 2019), con i soli settori mail & internet orders e food, beverage & tabacco in controtendenza – ha affermato Nicola Nobile – A subire un danno maggiore il settore di hotel e ristoranti, con un calo dei consumi intorno al 40% rispetto all’anno precedente».

Nonostante i risultati negativi registrati negli ultimi 12 mesi, Nicola Nobile è positivo su quello che accadrà nel prossimo periodo: «Ci sarà una graduale riapertura nella seconda parte dell’anno, con un rimbalzo del terzo trimestre. La stagione estiva ci sarà. L’Italia ha visto un aumento dei turisti domestici che ha contribuito al rimbalzo nel terzo trimestre del 2020».

Nello specifico, l’economista punta su Milano, città in cui le visite avranno un tasso di crescita più alto. «Ci aspettiamo cresca meno nel periodo 2020-24 rispetto ad altre città europee a causa della debolezza dell’economia italiana nel suo insieme. Ma se ci si focalizza su commercio, ospitalità e trasporti, vediamo come Milano farà meglio di Parigi, Madrid e Londra. Sul lato turismo, la normalizzazione avverrà a fine 2022, inizio 2023. Il rimbalzo della spesa nel 2021 (+20%) non sarà direttamente consequenziale a quello del numero dei visitatori (+40%)».

Un altro trend registrato è il ricorrere sempre più al pagamento digitale. «Il Covid-19 ha accelerato un processo che era già in atto nel Paese, garantendo il funzionamento dell’intero sistema economico e assicurando la continuità di servizi prioritari – ha aggiunto Marco Palmieri – Si è verificato un cambio di approccio allo shopping, alle spese, ai consumi: molti consumatori si sono affacciati all’ecommerce per la prima volta, spinti dalla necessità contingente, e hanno preferito pagare in digitale perché più sicuro in termini di distanziamento. Gli esercenti, invece, per poter incassare anche in tempi di crisi, hanno cominciato a utilizzare metodi di incasso digitale».

La pandemia ha dato un forte scossone anche al settore moda, con un crollo del fatturato del 40% rispetto al 2019. «Se le vendite sono state possibili spesso lo si è dovuti all’ecommerce, tendenza costante anche del prossimo futuro. I prodotti “best seller” nel breve periodo saranno quelli legati al comfort e alla maglieria; solo nel medio periodo ci aspettiamo un rimbalzo di abbigliamenti e accessori per cerimonie – ha spiegato Massimo Torti – Nonostante le criticità, è possibile riscontrare alcuni aspetti esperienziali dell’epoca covid, come la riscoperta dei negozi di prossimità o la maggior attenzione rivolta verso la sicurezza sanitaria in store».

Per affrontare il futuro il segretario della Federazione Moda Italia auspica un ricorso sempre più massiccio alla digitalizzazione con una formazione ad hoc per farsi trovare pronti, senza aver paura di rivolgersi a consulenti esperti. Per quanto riguarda il binomio moda-turismo, ha aggiunto: «I turisti extra-europei che, amanti del made in Italy e della shopping experience nei negozi del bel Paese, producono scontrini medi molto più elevati rispetto a quelli del mercato interno: è essenziale tornare a recuperare quel bacino di viaggiatori ed acquirenti».

La parola chiave per affrontare il futuro è innovazione. «Ma, attenzione, non deve essere declinata solo sotto il punto di vista dell’ecommerce. È essenziale il contatto con il cliente, esaudire i suoi desideri e garantirgli la migliore esperienza di shopping. È in quest’ottica che bisogna innovare», ha concluso Nicolò Daniele Donato – Con Deluxy ci occupiamo del cliente anche nell’ultimo miglio, consegnando il prodotto nei tempi, nei modi e nei luoghi che ci vengono indicati. La competizione, oggi, si gioca sulla rapidità di risposta alle esigenze del cliente». 

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