Turismo archeologico, a Paestum per riscoprire la storia

21 Novembre 07:35 2018 Stampa questo articolo

Una piccola Pompei scoperta a sud di Lione in Francia, una croce d’argento e un mosaico di età bizantina ritrovati sulla spianata di Gerusalemmme, la villa dei mosaici rinvenuta a Spello in Umbria e ancora le meraviglie dell’enorme sito cambogiano di Angkor, le bellezze rinvenute durante gli scavi dell’antica Troia in Turchia e mille altri tesori archeologici sparsi nel mondo.

Ogni anno milioni di visitatori partono per scoprire e conoscere da vicino i numerosi siti Unesco, parchi archeologici e paesaggi naturali di inestimabile fascino: un turismo a caccia di scoperte del passato, di cultura, di storia. È il mondo che si è riunito a Paestum lo scorso weekend in occasione della 21ª edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, promossa e sostenuta da Regione Campania, Città di Capaccio Paestum, Parco Archeologico di Paestum, ideata e organizzata dalla Leader srl con la direzione di Ugo Picarelli.

Alla manifestazione hanno partecipato oltre 12mila visitatori e 100 espositori di cui 20 Paesi esteri e ben 300 relatori tra cui nomi di spicco come Dan Bahat, per decenni l’archeologo ufficiale di Gerusalemme (in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo), Moncef Ben Moussa, direttore del Museo del Bardo di Tunisi all’epoca dell’attentato del marzo 2015 (attuale direttore per lo Sviluppo dei musei), Mounir Bouchenaki, consigliere speciale del direttore generale Unesco e Irina Bokova, già direttore generale Unesco a cui è stato conferito il Premio Paestum Archeologia “Mario Napoli” per il suo impegno alla valorizzazione del patrimonio culturale, alla promozione del turismo archeologico e al dialogo interculturale.

Non solo. Durante la Borsa è stata celebrata anche la cerimonia di gemellaggio tra le città di Paestum e Palmira, il sito distrutto dall’Isis che dovrebbe riaprire ai turisti nella primavera del 2019, e la celebrazione del 20° anniversario dell’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco dell’area archeologica di Paestum e di Troia. Proprio in Turchia è stato da poco inaugurato un nuovo museo dal design moderno, in cui si continua a scavare, soprattutto dopo l’arrivo del nuovo direttore Rustem Aslan.

Tra i premi assegnati anche quello alla scoperta archeologica più significativa, andato quest’anno all’archeologo Benjamin Clèment per la “piccola Pompei francese” di Vienne e consegnato da Omar Asaad, figlio di Khaled al-Asaad,l’archeologo di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale. E ancora, il Premio Paestum Archeologia conferito a Paolo Verri, direttore generale Fondazione Matera-Basilicata 2019, che ha svelato alcuni dettagli del programma “Matera Capitale della cultura 2019”.

«Tra due mesi ci sarà l’inaugurazione e avremo oltre 83 eventi originali da febbraio a novembre – ha raccontato Verri – Con 2019 musicisti da tutta Europa, 27 bande musicali provenienti da precedenti e prossime capitali di cultura insieme a bande musicali, 5mila luci fatte dai cittadini nel momento della dichiarazione del presidente della Repubblica, una messa in scena nei Sassi della “Cavalleria rusticana” e una mostra “Ars scavandi” in collaborazione con la Tunisia. Il nostro motto è che i neuroni sono più importanti dei mattoni».

Durante i quattro giorni di incontri e conferenze, aziende, operatori e istituzioni hanno potuto presentare la loro offerta turistica culturale nel salone espositivo dell’hotel Savoy e incontrare i buyer esteri selezionati dall’Enit.

Sono state premiate anche alcune startup per i loro progetti innovativi messi a punto nel settore turistico come Atavistic, l’app ideata da tre fratelli romani che, grazie a un algoritmo geolocalizzato, consente di scattare foto a un qualsiasi monumento della Capitale ridotto a stato di rudere e poterlo rivedere nella sua forma originaria nella foto appena scattata, oppure la webapp/audioguida del collettivo d’impresa Cyrano project, che conduce i visitatori sulle tracce dei briganti nel beneventano o tra le stradine di Napoli alla scoperta di come è nata la sfogliatella.

«La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico si conferma l’unico appuntamento al mondo per tutti coloro che lavorano nel campo del turismo culturale e dell’archeologia – spiega il direttore della Bmta Ugo Picarelli – Uno dei nostri più importanti obiettivi è il dialogo interculturale tra i popoli che si è concretizzato quest’anno nel gemellaggio tra i siti di Paestum e Palmira, la città siriana simbolo del patrimonio culturale minacciato dal terrorismo e negli accordi tra il Colosseo e il sito cambogiano di Angkor, che porteranno a un successivo gemellaggio».

L'Autore

Serena Martucci
Serena Martucci

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