I trend dei Millennial in trasferta secondo Travelport

31 Maggio 07:00 2018 Stampa questo articolo

Supporti digitali all’avanguardia per tutta la durata del viaggio e consigli personalizzati da parte di consulenti “in carne e ossa”. Sono le richieste dei viaggiatori d’affari Millennial, secondo una ricerca commissionata da Travelport su 11mila business traveller in 19 Paesi.

In particolare, dallo studio emerge che due quinti dei Millennial italiani che viaggiano per affari (il 38%) considerano un problema non essere in grado di accedere in ogni momento alle informazioni sulla prenotazione da qualsiasi dispositivo, rispetto a un quarto (il 27%) dei viaggiatori della generazione X e un quinto (il 17%) dei baby boomers.

Un terzo (il 36%) dice, poi, di essere frustrato quando le compagnie non usano l’analisi dei dati per fornire consigli di viaggio altamente personalizzati in base alle preferenze passate, contro un quarto (il 24%) dei baby boomers.

Inoltre, un terzo (il 34%) dichiara che non poter usufruire del consiglio esperto di un consulente umano durante il processo di prenotazione è un grosso svantaggio.

Tra i grossi trend c’è anche la voglia di bleisure, viaggi che combinano affari e piacere. Due terzi (il 61%) degli intervistati estendono i viaggi d’affari di un paio di giorni così da poter visitare le attrazioni locali, contro i due quinti (il 39%) dei baby boomers.

Tra gli strumenti più utilizzati per costruire l’itinerario perfetto ci sono siti di recensioni (usati dal 97%) e siti con consigli di viaggi generici (usati dall’86%). Anche guardare tra i video e le foto postate da aziende del travel sui social media (il 76%) è un comportamento tipico per i millennial italiani tecnologicamente capaci, come anche l’uso di tecnologie come la ricerca vocale (il 62%).

Quando hanno bisogno di prenotarsi un viaggio da soli, la maggior parte dei millennial viaggiatori business lo fa online tramite il pc (52%). In ogni caso, un terzo (33%) afferma di prenotare i viaggi di lavoro online tramite lo smartphone, numero tre volte superiore a quello dei boomers (11%).

Durante il viaggio di lavoro, in media, i viaggiatori business millennial italiani usano 16 differenti categorie di app. Di queste, le app con contenuti video sono fra le più popolari (usate dall’ 89% dei viaggiatori d’affari millennial italiani), insieme a quelle che forniscono mappe (88%). Alti risultati per le app di social media (87%), recensioni di viaggio (83%) e guide di viaggio (80%) sostengono fortemente l’ipotesi che per i viaggiatori d’affari italiani gli affari non sono tutto.

«Travelport è pronta a sostenere le aziende nel processo di adattamento all’evoluzione del comportamento dei loro clienti. Avendo investito per anni in aree come l’analisi dati, l’intelligenza artificiale e lo sviluppo di applicazioni per dispositivi mobili, come Trip Assist, siamo in una posizione di vantaggio nell’aiutare i nostri clienti a rimanere sulla cresta dell’onda», afferma Sandro Gargiulo, country manager per l’Italia di Travelport.

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