Trasporto marittimo, arriva il rinnovo del ccnl

17 Dicembre 09:40 2020 Stampa questo articolo

Arriva la firma al rinnovo del contratto collettivo nazionale unico delle attività marittime, presso la sede di Confitarma. «Il sindacato porta a casa un altro buon risultato tanto più importante in quanto è conseguito in un periodo difficilissimo come quello che stiamo vivendo», dice Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl, aggiungendo che questo risultato si è reso possibile anche grazie al senso di responsabilità dimostrato da Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori.

«Non è solo un rinnovo ma anche una semplificazione, con l’allineamento di due contratti, e un aumento salariale in un periodo di scarsità di risorse, soprattutto se si considera quanto è stato colpito il settore, con in particolare il comparto delle crociere quasi annichilito – prosegue Monica Mascia, segretaria nazionale Fit-Cisl – Il ccnl unico, tra l’altro, prevede, per la platea dei marittimi interessati, l’irriducibilità salariale e il mantenimento delle condizioni di miglior favore livellando tra tutte le lavoratrici e i lavoratori le tutele e i diritti complessivamente intesi».

Vincenzo Pagnotta, coordinatore nazionale Fit-Cisl per il trasporto marittimo, sottolinea che «questo rinnovo si aggiunge a un altro importante successo a tutela dei marittimi, ovvero la legge 77/2020 che ha vietato l’autoproduzione, ossia il ricorso da parte degli armatori ai propri dipendenti per svolgere attività, che per motivi di sicurezza sul lavoro sono di stretta competenza dei portuali, allo scopo di risparmiare sul costo del lavoro».

Il sindacato annuncia i nuovi obiettivi da raggiungere. «Da domani puntiamo a perseguire gli altri obiettivi scritti nella piattaforma unitaria “Rimettiamo in movimento il Paese”, firmata assieme a Filt-Cgil e Uiltrasporti – conclude Pellecchia –  Ovvero continuare a dialogare con il governo per ottenere la sburocratizzazione della formazione obbligatoria, che deve essere a totale carico economico delle società armatoriali; una semplificazione normativa per tutto il trasporto marittimo; la riforma del collocamento della “Gente di Mare”, che veda un’anagrafe nazionale aggiornata in tempo reale con la registrazione di tutte le certificazioni in possesso; l’inserimento della clausola sociale nei bandi di gara per l’assegnazione delle concessioni marittime, a protezione di tutto il personale dipendente come garanzia e tutela di tutti i posti di lavoro; il riconoscimento del lavoro marittimo come usurante, oltre che il necessario sostegno legislativo propedeutico a superare le difficoltà determinate dall’emergenza pandemica e non solo».

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