Trasporto aereo, ripresa lontana dopo la frenata di novembre

08 Gennaio 10:29 2021 Stampa questo articolo

Novembre nerissimo e persistente influenza della pandemia nel trasporto aereo internazionale monitorato da Iata, che ha certificato un rallentamento della ripresa che si era avuta nella stagione estiva. A conti fatti la Domanda totale, calcolata in ricavi-chilometri-Rpk, è diminuita del 70,3 rispetto a novembre 2019. E la capacità di novembre è stata del 58,6% inferiore ai livelli dell’anno precedente e il fattore di carico è sceso di 23,0 punti percentuali al 58,0%, il minimo storico del mese.

La domanda internazionale di passeggeri a novembre è stata dell’88,3% inferiore a novembre 2019, leggermente peggiore del calo dell’87,6% su base annua registrato a ottobre. La capacità è scesa del 77,4% rispetto ai livelli dell’anno precedente e il load factor è sceso di 38,7 punti percentuali al 41,5%. Tra le macro regioni del mondo L’Europa è stata il principale motore della debolezza poiché le nuove restrizioni adottate da quasi tutti i governi europei hanno pesato sulla domanda di viaggi.

Anche la ripresa della domanda interna, che era stata la componente meno negativa nel quadro generale di forte sofferenza, si è arrestata, con il traffico domestico di novembre risultato  in calo del 41,0% rispetto all’anno precedente (era del 41,1% al di sotto del livello dell’anno precedente in ottobre). Ed anche la capacità è diminuita del 27,1% rispetto ai livelli del 2019 e il load factor è sceso di 15,7 punti percentuali al 66,6%.

«Sono misure che aumentano i disagi e le difficoltà a viaggiare per milioni di passeggeri – osserva il Ceo e direttore generale di Iata, Alexandre de Juniac – ma nel frattempo, i test che vengono effettuati sistematicamente sono il modo migliore che vediamo per fermare la diffusione del virus e avviare la ripresa economica.”  De Juniac aggiunge poi con tono preoccupato:  “Quanto ancora devono subìre i cittadini-utenti, che stanno già affrontando emergenze come la  perdita del lavoro, lo stress mentale, e soprattutto quanto tempo deve ancora passare prima che i governi lo capiscano?»

Preoccupazioni legittime se si leggono i dati sul pessimo andamento del traffico aereo per ogni singola macro regione: in Asia-Pacifico, a novembre, il crollo è stato del -95%, in Europa del -87%, mentre la domanda aerea in Medio oriente è crollata dell’86% ed in Nord America dell’83%. Leggermente diversa la situazione in America Latina dove il calo è stato del -78,6% ed in Africa con una diminuzione che si è attestata sul -76%. Ora gli analisti Iata stanno monitorando i dati di dicembre per compiere un consuntivo annuale definitivo che sarà comunque all’insegna del profondo rosso.

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Andrea Lovelock
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