Tracollo del trasporto aereo: perdite per 84 miliardi

by Andrea Lovelock | 10 Giugno 2020 12:53

Primo conteggio da brividi per le finanze delle compagnie aeree. Iata ha stimato, infatti, che il 2020 si potrebbe chiudere con perdite per 84,3 miliardi di dollari (pari a 74,5 miliardi di euro), con il crollo dei profitti superiore al 20%. L’anno più nero per l’aviazione commerciale si chiuderà anche con un dimezzamento dei ricavi, da 838 miliardi dello scorso anno a circa 419 miliardi di dollari (poco più di 370 miliardi di euro).

«Sarà l’anno peggiore per il trasporto aereo – ha dichiarato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo di Iata – Considerando che la perdita giornaliera complessiva per i vettori si attesta sui 230 milioni di dollari e che di fatto, considerando il volume di 2,2 miliardi di passeggeri che era stimato nel primo semestre dell’anno, prima dello tsunami Covid-19, ogni compagnia aerea in questi primi sei mesi del 2020 avrà perso circa 37 dollari a passeggero».

Ecco perché, secondo l’associazione internazionale delle compagnie aeree, gli aiuti governativi risulteranno decisivi per fronteggiare la costante perdita di denaro che quotidianamente si abbatte sulle aerolinee. Ad oggi, sempre che non vi sia una seconda ondata della pandemia, il peggio dovrebbe essere alle spalle, «ma i punti-chiave della ripartenza sono la condivisione di misure concordate con l’Ica, a protezione dei passeggeri e la riapertura delle frontiere senza misure di quarantena. I governi nazionali devono capire che il rilancio del settore aereo e del turismo, che pesano per oltre il 10% sul Pil mondiale, sono condizione essenziale per il rilancio economico a livello internazionale», prosegue de Juniac.

Il direttore generale di Iata ha poi ricordato che, nel trasporto aereo, la domanda è letteralmente evaporata e nei mesi di aprile e maggio il calo di passeggeri si è attestato sul 95%.

«Se tutto andrà come auspichiamo,  nel 2020 il consuntivo dell’aviazione commerciale sarà quello che aveva segnato nel lontano 2006, a causa anche di un load factor che subirà complessivamente un calo del 40%, con un indice di carico non superiore al 62% quando la media raggiunta lo scorso anno era dell’84%. Inoltre, i costi unitari cresceranno del 14%. Gli unici aspetti positivi sono il dimezzamento del prezzo del carburante – che da 77 dollari è sceso a 37 dollari al barile – e l’aumento del settore cargo», ha concluso il manager.

Secondo Iata, infine, nel 2021 ci sarà un leggero recupero della domanda aerea con conseguente riduzione delle perdite stimato intorno ai 15,8 miliardi di dollari ed il livello dei passeggeri dovrebbe toccare i 3,3 miliardi di utenti, ben al di sotto dei 4,4 miliardi registrati nel 2019.

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