Tracollo del rent a car: il rapporto Aniasa sulla mobilità

25 Giugno 10:38 2020 Stampa questo articolo

Mobilità quasi azzerata nei mesi del lockdown e di conseguenza in 90 giorni crollo dell’autonoleggio e 155mila nuove immatricolazioni in meno, pari ad una perdita di 3,1 miliardi di euro. È questa l’amara sintesi del Rapporto Aniasa, l’associazione di Confindustria che rappresenta il settore dei servizi di mobilità (dal noleggio veicoli al car sharing, dal fleet management all’assistenza automotive), presentato a Roma.

Un inevitabile focus rivolto al periodo emergenziale del Covid-19 che ha messo in ginocchio l’intero comparto senza grosse prospettive di ripresa immediata, come denuncia  il presidente dell’associazione, Massimiliano Archiapatti, che critica il dl Rilancio, contenente «misure insufficienti, frutto di un approccio ideologico alla mobilità, quando per ripartire servirebbero incentivi per l’usato Euro6 e aiuti concreti a tutta la filiera del turismo».

Nel dettaglio il rapporto analizza tutti i settori della mobilità e riguardo al rent a car annota come il noleggio a breve termine sia stato colpito proprio in prossimità dei suoi momenti di picco stagionale, con il break pasquale azzerato e un’estate praticamente compromessa anche dall’assenza di turismo straniero nella nostra Penisola.

Le immatricolazioni sono la cartina di tornasole di questo tracollo, con un -98% nel trimestre marzo-aprile-maggio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ad aprile addirittura sono state solo 12 le nuove vetture immesse in flotta contro le 27mila dell’anno precedente. Il crollo è testimoniato da tutti i principali indicatori: numero di noleggi al -82%, fatturato che segna il -70%, immatricolazioni al -98%. Una parziale ripresa è iniziata nella seconda metà di maggio, ma su numeri totalmente diversi da quelli che di consueto si registrano in questa stagione.

Ed anche il car sharing ha subito un duro contraccolpo. Complice il blocco di marzo-aprile e il parziale fermo degli spostamenti per motivi di lavoro, l’auto condivisa, che pure nel 2019 ha fatto segnare un deciso consolidamento del proprio business (oltre 2 milioni e 100mila iscritti e 12 milioni di noleggi), ha registrato una contrazione del 73% dei noleggi e del 75% del fatturato. Il mese di maggio ha fornito i primi segnali parzialmente incoraggianti con il business ritornato al 50% della propria attività pre-Covid nelle principali città.

«Sconcerta, a quasi quattro mesi dall’inizio della pandemia – ha poi commentato il Presidente Aniasa – la totale assenza di attenzione da parte del governo per due filiere strategiche per l’Italia: l’automotive e il turismo. Gli annunciati Bonus vacanze, ridottisi a poche centinaia di euro per limitate fasce di popolazione, riguarderanno solo una piccola parte della filiera. Ci chiediamo anche che fine abbia fatto la campagna “Viaggio in Italia” annunciata dal premier qualche settimana fa con cui si sarebbe dovuto promuovere a livello internazionale il turismo nel nostro Paese. Sul fronte automotive è imbarazzante l’assenza di risorse messe in campo e di una chiara strategia, a differenza di quanto si sta verificando in altri Paesi d’Europa».

Secondo il rapporto Aniasa, infine, il segmento che meno sembra avere subito l’impatto della pandemia, anche in considerazione delle caratteristiche del business (contratti aziendali con durata media di 3 anni), è il noleggio a lungo termine. Un comparto in crescita costante, che lo scorso anno ha raggiunto una flotta di quasi 1 milione di veicoli (+13%) e 282mila immatricolazioni, che da quando si sono palesati i primi casi di Covid nel nostro Paese si è fermato. Anche in questo caso si è registrato un -73% di immatricolazioni nel cumulato di marzo-aprile-maggio con flotta e fatturato in leggera contrazione, rispettivamente -0,5% e -1%, rispetto al periodo pre-Covid.

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Andrea Lovelock
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