Tourism Hub e il valore della marketing intelligence in tempo di crisi

by Mariangela Traficante | 29 Aprile 2020 12:04

Flessibilità ed esperienza digitale, in tempi di crisi da Covid-19, non possono mancare nella cassetta degli attrezzi di un’agenzia di comunicazione, specie se si occupa di turismo. Lo spiega Matteo Prato, managing director di Tourism Hub, che da tempo arruola professionisti attivi nel settore.

Come stanno affrontando questi mesi complessi e come si può continuare a comunicare una destinazione? «Abbiamo da sempre improntato molto l’attività sul digitale, lavorando su competenze diverse e piattaforme meno tradizionali, su questo fronte avevamo già un vantaggio – spiega Prato – Certamente abbiamo dovuto riconfigurare l’attività».

In una fase di stallo per il travel, promozione e comunicazione si sono riadattate: si deve puntare soprattutto su marketing intelligence e monitoraggio strategico, azioni che Tourism Hub sta portando avanti per i clienti. «Per quanto riguarda l’agenzia in Liguria, per esempio, sui mercati Uk e Germania ci stiamo concentrando sul sentiment del consumatore e sul contatto con gli operatori. In alcuni casi abbiamo realizzato contenuti virtuali e lavorato sull’ispirazione. Sul mercato domestico stiamo lavorando a stretto contatto con gli stakeholder per capire quale sarà lo scenario futuro».

E lo sguardo è anche rivolto al trade: «Con Tourism Australia abbiamo proseguito con la formazione online agli agenti (sono 643 gli Aussie Specialist qualificati), con la realizzazione di webinar che nell’ultimo mese hanno coinvolto 1.346 adv. Abbiamo visto molta interazione, una comunità di professionisti appassionati che continuano a credere nell’Australia e vogliono capire come promuoverla al meglio in futuro».

Prosegue anche il confronto costante con gli stakeholder in Italia e a destinazione, per monitorare di giorno in giorno l’evolversi della situazione ed essere pronti a reagire. Ecco, la chiave della riconfigurazione resasi necessaria è anche questa: «mentre prima eravamo tutti abituati a strategie annuali e sul lungo termine, ora occorre seguire i trend, essere capaci di analizzare rapidamente i dati ed essere veloci nell’implementazione delle attività», aggiunge Prato, che spiega come la formazione online coinvolga anche un altro progetto, quello della valorizzazione della Valle Stura in Piemonte: «siamo partiti nei mesi scorsi con la collaborazione per la creazione del brand e ora proponiamo agli operatori del territorio pillole di contenuto».

Infine, essere pronti a reagire vuol dire anche saper cogliere le opportunità che si potranno aprire da questa crisi, per esempio un rinnovato interesse per il turismo organizzato: «Tutti hanno potuto vedere gli operatori impegnati nelle operazioni di rimpatrio e l’impegno del trade sul fronte dell’assistenza, dunque questo potrà portare a un aumento di fiducia e una nuova giovinezza per tour operator e agenzie di viaggi tradizionali. Le persone cercheranno di affidarsi a chi darà loro garanzie e questo potrebbe essere un vantaggio competitivo. Intanto si lavora sulla strategia cercando di capire chi si riprenderà per primo: probabilmente il business travel, il turismo domestico, poi quello internazionale arriverà più avanti».

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