Touchless e biometrici: la metamorfosi degli aeroporti

23 Giugno 14:19 2021 Stampa questo articolo

Solo il digital ci salverà, almeno nel trasporto aereo questa è una certezza. Infatti, se gli aeroporti dovessero tornare ai livelli di traffico pre Covid  applicando le nuove procedure di controlli sanitaria – senza l’adozione di soluzioni digitali – sarebbe il caos. Ma questo non avverrà perché si stanno già sperimentando soluzioni per ridurre al minimo i disagi ai passeggeri. È quanto assicurato da Sergio Colella, presidente Europa di Sita, il principale player di soluzioni tecnologiche per il trasporto aereo, che nel corso di una media roundtable sul ritorno al viaggio aereo in Italia, ha illustrato le principali novità digital che nei prossimi mesi verranno introdotte nei maggiori aeroporti del mondo.

Entro il 2023, ad esempio, il volto del passeggero diventerà il suo boarding pass, riducendo notevolmente i tempi di controllo e di imbarco per ogni volo di almeno il 40% rispetto agli attuali tempi operativi.

«Nonostante la pandemia, anzi è possibile dire che proprio a causa di questo imprevedibile fattore che ha enormemente danneggiato il settore del trasporto aereo – ha esordito Colella – c’è stata una accelerazione nello studio e adozione di soluzioni digitali. Oggi la tecnologia è pronta, ovviamente il trasporto aereo è un mondo eterogeneo, tra un aeroporto di New York ed uno scalo regionale italiano ci sono differenze importanti e se ne dovrà tener conto. Eppoi ci sono diverse tappe nelle esperienze del passeggero: una delle prime che arriverà rapidamente a compimento è l’ingresso nell’aereo: in tempi brevi vedremo il riconoscimento da telecamera, direttamente a bordo dell’aereo con tempi di imbarco ridotti del 40%».

Colella è poi entrato nello specifico, con dati aggiornati: «Qualche mese fa eravamo preoccupati perché gli scali erano vuoti; ora i cieli tornano a essere trafficati (+12% di voli dal 12 al 26 maggio, +39% dal 26 maggio al 9 giugno) e così gli aeroporti. Ma siamo pronti a gestire questi flussi?».

Ebbene, diciamo subito che la pandemia impone nuovi controlli e il distanziamento negli scali; secondo Iata questo fa sì che con solo il 30% del traffico pre Covid i tempi necessari per le procedure prima della partenza e le attese arrivino già a sfiorare le 3 ore. Per evitare che le ore salgano a 5,5 con il 75% dei traffici o 8 con il 100%, la soluzione è la digitalizzazione. «Grazie alla tecnologia, i controlli – anche dei dati sanitari – devono iniziare quando il passeggero è ancora a casa e il percorso in aeroporto deve essere automatizzato, contactless e senza intoppi. Solo così l’industria del trasporto aereo tornerà a riguadagnare la fiducia dei passeggeri, stremati da un anno difficile, consentendo agli operatori di gestire la crescente domanda e contenere i costi», ricorda il manager.

COME AFFRONTARE I PICCHI
Vero è che con l’avvicinarsi delle vacanze estive, i progressi dei vaccini Covid-19 e la prossima introduzione del Green Pass, in Italia i passeggeri aerei sono destinati a crescere: secondo dati Eurocontrol, pur restando a circa -50% rispetto al 2019, al 20 giugno il Paese si è posizionato al quarto posto in Europa per numero di voli, subito dopo Spagna, Germania, Francia. Un aumento trainato dai voli leisure e domestici e dai giovani, che si stima porterà a raggiungere i volumi pre Covid entro il 2023.

Ma anche prima di quella data, secondo gli studi di Sita, il settore si troverà a gestire picchi di domanda temporanei e localizzati – possibilmente anche più alti del 2019 – con meno risorse e più vincoli normativi. Processare le credenziali legate all’emergenza sanitaria – tamponi e vaccini – rispettando misure come il distanziamento ha di fatto l’effetto di ridurre la capacità dell’aeroporto. Secondo Iata, infatti, i tempi per la gestione passeggeri e le attese sono raddoppiati rispetto ai picchi nel periodo pre Covid. 

«Eurocontrol – ha aggiunto Colella – conferma che le misure di sicurezza sanitaria hanno di fatto ridotto la capacità degli aeroporti che è diminuita in percentuali che oscillano fra il 25 e il 40%. Questo gap va colmato con la tecnologia che potrà supportare il settore in cinque aree chiave: la digitalizzazione della documentazione sanitaria;  l’automazione dei servizi al passeggero, che si abilitano da mobile e diventano touchless, sia in aeroporto che in volo; la collaborazione fra operatori per operazioni più agili a costi contenuti; un’intelligente pianificazione per rendere il trasporto aereo più sostenibile».

Secondo i dati rilevati dall’indagine Sita Air Transport IT Insight, nel 2020 «l’84% delle compagnie aeree e l’89% degli aeroporti ha previsto investimenti per soluzioni touchless; altro focus è l’automazione: il 79% delle aerolinee ha in piano l’implementazione di terminal self service per l’imbarco bagagli; il 71% degli scali intende utilizzarli per i controlli di frontiera», ricorda Colella.

LA SOLUZIONE HEALTH PROTECT
Inoltre il manager ha spiegato che «la documentazione sanitaria è una preoccupazione fondamentale per chi vola, dati gli aggiornamenti e le differenze di normative fra Paesi; la necessità di verificare le diverse certificazioni, spesso ancora cartacee, ha di fatto azzerato la possibilità di usufruire dei servizi online e sel service a cui i passeggeri erano abituati, costringendoli a tornare a rivolgersi ai desk aeroportuali. È un trend che occorre invertire per evitare che gli scali siano ingombri di code. Per farlo, è necessario che i passeggeri trovino tutte le informazioni e le funzioni necessarie su poche App. Per esempio, per quanto riguarda i dati sanitari, come Sita abbiamo ideato Health Protect, una soluzione che si integra con i passaporti digitali esistenti – ne abbiamo contati circa 60 nei diversi Paesi – e consente ai passeggeri di condividere la propria documentazione e di ricevere l’autorizzazione al volo prima di raggiungere in aeroporto. Health Protect permette infatti la condivisione sicura e la validazione dei dati da parte di aeroporti, compagnie aeree, Autorità sanitarie e governative».

Dunque, rassicurare i passeggeri è la priorità degli operatori, anche in aeroporto e in volo, e quindi occorrerà offrire loro delle  tecnologie che consentano di sentirsi nuovamente padroni del proprio viaggio e sicuri. Per questo, sostiene Sita, occorre implementare soluzioni self service per gestire le operazioni relative al volo in modalità touchless dal proprio smartphone e tecnologie come la biometria, oggi capace di riconoscere un volto anche se indossa la mascherina, che riduce la durata dei controlli a pochi secondi.

I TRAGUARDI DEL 2023
Ulteriore focus dell’industria del trasporto aereo nel post Covid sono il contenimento dei costi e l’efficienza operativa, a fronte di flussi estremamente variabili. «La tecnologia è la risposta anche alle esigenze del settore – ha aggiunto Colella – con l’adozione massiva di soluzioni self service biometriche e per i dispositivi mobile, l’estensione digitale di aeroporti e frontiere, l’automazione di operazioni, l’installazione di soluzioni common use che sono ormai  strategiche per consentire al settore di ridurre l’impatto generato dalla pandemia, tornare a crescere e continuare a concentrarsi sulle altre sfide aperte e altrettanto urgenti, come quella per la sostenibilità».

In altre parole il pre-boarding, il controllo di sicurezza, il controllo di frontiera, l’uscita in destinazione, sono tappe già tecnologicamente pronte, ma ovviamente ci vorrà del tempo per vederne le applicazioni a livello globale. Non prima del 2023.

Decisivo sarà anche il  ruolo dell’intelligenza artificiale nel trasporto aereo: Colella ha infatti sottolineato che «già oggi ci permette di raccogliere dati importanti per determinate soluzioni operative: ad esempio per l’aeroporto di Singapore, dove sono ben noti gli accadimenti meteorologici anche estremi, l’uso dei big data che elabora in tempo reale tutte le possibili variazioni climatiche permetterà di prevenire e ridurre i disagi nella movimentazione aerea. Così come, sempre l’intelligenza artificale consente di fare monitoraggi anche sui movimenti in pista degli aeromobili e con la computer vision, ovvero l’analisi automatica delle telecamere nelle aree aeroportuali, di controllare ad esempio il rispetto o meno del distanziamento sociale che nel periodo post Covid, potrà essere di vitale importanza per la tutela dei passeggeri e il normale svolgimento delle attività di scalo».

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Andrea Lovelock
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