Torna la fiducia tra i viaggiatori: i risultati della survey Iata

by Andrea Lovelock | 11 Marzo 2021 7:00

Otto viaggiatori su dieci pronti a viaggiare in aereo purché vaccinati e senza quarantene a destinazione, condividendo misure di sicurezza igienico-sanitarie e gestendo al meglio il rischio Covid-19. È quanto emerge dal sondaggio compiuto da Iata tra i viaggiatori, che denota una ritrovata fiducia nel viaggio aereo, un’inevitabile frustrazione per le attuali restrizioni ai viaggi e un quasi unanime consenso intorno all’idea di una app per gestire le credenziali sanitarie indispensabili per viaggiare in aereo.

Nel dettaglio, l’88% degli intervistati ritiene necessarie le misure di controllo, mentre quasi la metà di questi giudica esagerate le attuali restrizioni. Ben il 68%, poi, si sente frustrato per la perdita di libertà di viaggiare che di fatto ha intaccato la qualità della vita, con uno stress mentale che ha colpito ben il 40% dei potenziali viaggiatori.

Un sentiment condiviso dal ceo e direttore generale dell’associazione, Alexandre de Juniac, che commenta: «La priorità assoluta è la sicurezza. Ma, visti i pareri raccolti tra i viaggiatori, è importante tracciare una mappa per poter riaprire le frontiere, gestire i rischi e consentire alle persone di andare avanti con la propria vita. Ciò include la libertà di viaggiare. Dovremo imparare a vivere e viaggiare in un mondo che dovrà convivere col Covid-19 per un certo lasso di tempo. Le compagnie aeree dovranno essere pronte a ricollegare il mondo non appena i governi saranno in grado di riaprire le frontiere. Ecco perché un piano con traguardi misurabili diventa fondamentale».

Altra parte rilevante del sondaggio Iata è quella che riguarda l’immediato futuro, con le tendenze relative ai viaggi aerei, che ha fatto emergere che il 57% prevede di viaggiare entro un periodo di due mesi dal contenimento della pandemia e che il 72% desidera muoversi per incontrare parenti e amici il prima possibile, mentre l’81% si dice propenso a viaggiare solo una volta effettuata la vaccinazione.

Altro dato di rilievo riguarda le modalità legate all’emergenza sanitaria: l’84% degli intervistati ha dichiarato, infatti, che non viaggerà se c’è l’obbligo di quarantena a destinazione, mentre il 56% rinvierà il viaggio fino a quando l’economia mondiale e del proprio Paese non si sarà stabilizzata. A conti fatti, gli analisti della Iata hanno evidenziato che le persone mostrano maggiore sicurezza e tranquillità rispetto all’idea di un viaggio aereo e questo sia pur timido ritorno di fiducia è legato all’avvio delle varie campagne di vaccinazione nel mondo.

Non a caso il 72% degli intervistati desidera viaggiare il prima possibile, appena la vaccinazione avrà raggiunto livelli accettabili. Mentre nell’area dei viaggi d’affari si avverte ancora una certa sofferenza e ben il 62% del campione ha dichiarato che sicuramente viaggerà molto meno per affari anche dopo il pieno contenimento del virus.

«Man mano che la capacità di test e la tecnologia migliorano e la popolazione vaccinata cresce – osserva de Juniac a commento del sondaggio – si creano le condizioni per rimuovere le misure di quarantena. E questo ci indica ancora una volta l’importanza della collaborazione con i governi per una riapertura ben pianificata non appena le condizioni lo consentiranno».

E dal momento che l’89% degli intervistati ritiene che i governi debbano standardizzare vaccini e certificati di prova e che l’80% giudica positivamente la prospettiva di un’app come lo Iata Travel Pass, al punto da volerla utilizzare appena possibile, diventa essenziale agire con tempestività anche sull’evoluzione tecnologica nel trasporto aereo in modalità Covid free.

Anche se è bene aggiungere che il 78% dei viaggiatori utilizzerà il Travel Pass solo a condizione di avere il pieno controllo e tutela dei propri dati personali. Ecco perché la Iata ritiene che un tale sistema richieda standard globali e il massimo livello di privacy.

«Stiamo progettando l’evoluzione dello Iata Travel Pass affinché i passeggeri possano conservare tutti i dati sui loro dispositivi mobili, mantenendone il pieno controllo», è la promessa di de Juniac, secondo cui «solo con standard globali accettati dai governi si potrà ripartire con un’esperienza di viaggio ottimale».

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