Tipicità in blu, il festival del mare made in Marche

27 Maggio 10:57 2019 Stampa questo articolo

Dal Mandracchio, mercato ittico di Ancona e centro nevralgico delle attività marinare, alla Mole Vanvitelliana, cuore pulsante della sesta edizione di Tipicità in blu. Si svolge lungo questo tracciato, tutto marinaro, la narrazione a sfondo blu che attraversa il capoluogo marchigiano come una sorta di documentario sull’economia del mare.

Con 1.513 persone addette al settore pesca, acquacoltura, trasformazione e commercializzazione e 429 imprese coinvolte, il mare Adriatico settentrionale e centrale si colloca al primo posto per numeri di giorni in mare, guadagni e sbarchi, conferendo alla regione Marche il 45% delle catture italiane e il titolo di attore principale per l’attività della piccola pesca, della draga idraulica, dello strascico e della volante.

I 70 km di territorio costiero e le 200mila persone che compongono la popolazione di questo lembo di terra affacciato sull’Adriatico rappresentano il valore aggiunto per il rilancio di un settore che – nonostante i grandi numeri – risulta in sofferenza e che ora punta sulla promozione del territorio e sull’apertura verso nuove frontiere di innovazione. Obiettivi perseguiti dal Flag Marche Centro, un organismo di cui fanno parte una molteplicità di attori come enti pubblici, Comuni, università e organizzazioni pubbliche e private che operano nel settore della pesca.

«Ogni anno l’Unione europea stabilisce il fish dependence day, il giorno in cui, senza apporti esterni, le scorte domestiche di pesce sarebbero già esaurite. E per quest’anno, dopo soli cinque mesi, siamo già giunti a quella data», afferma il presidente del Flag Tommaso Medi. «La mission – aggiunge – è trovare nuove soluzioni, migliorare la qualità del pescato, valorizzare il territorio sul mare affinché il nostro prodotto diventi sempre più appetibile e ricercato».

Tipicità in blu, parola di Medi, è «il vestito sartoriale cucito intorno a questi temi. Si parla di innovazione, di ricerca e si favorisce il confronto tra i soggetti della filiera della pesca e del turismo ad essa legato, stimolando il dialogo». L’azione guida è stata la fondazione del Cisp – Centro Innovazione e Sviluppo della Pesca, che – secondo il presidente del Flag – «sta facendo un grande lavoro di ricerca sulle nuove opportunità della blue economy per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza del settore, mettendo in contatto chi lavora in mare e chi ha gli strumenti per trovare nuove soluzioni e garantire un futuro a chi ci lavora».

Nel corso della manifestazione è stato anche presentato Pelikan, un “aspirapolvere marino” in grado di raccogliere in acqua rifiuti solidi, semi sommersi e oleosi. Realizzata da Garbage Service, l’imbarcazione in alluminio riciclato ripulisce da due anni il porto di Ancora e nonostante la situazione della plastica nei mari sia già a «un punto di non ritorno», come afferma il ceo Paolo Baldoni, l’azienda si è aggiudicata una gara d’appalto in Thailandia.

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Antonella Caporaso
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