Tik Tok, l’app dei minivideo che piace alla Generazione Z

by Redazione | 2 Aprile 2019 12:56

Conta oltre 800 milioni di utenti iscritti, di cui più di 2 sono attivi in Italia. La loro età? È tutta nella Generazione Z: circa il 40% ha tra 16 e 24 anni, mentre nel restante 60% ci sono i giovanissimi, ovvero ragazzini di 14 anni e, spesso, anche meno.

Sono i numeri di Tik Tok, la nuova app che arriva dalla Cina e cresce a ritmi vertiginosi, nata dalla fusione, nell’agosto scorso, tra Musical.ly e Bytedance: consiste nella pubblicazione di microfilmati della durata massima di 15 secondi, a cui si possono aggiungere adesivi, filtri ed effetti, e le esibizioni – perché di questo si tratta – vanno dalla cucina allo sport, passando per la musica, il ballo e la moda. Il gioco è semplice, basta riprendersi con la camera del proprio smartphone, da soli o in gruppo, e mostrarti agli altri mentre canti in playback oppure balli al ritmo della canzone del momento e mostri trucchi di magia.

Tik Tok, quindi, vede nella competizione (non sempre sana) il suo business. Chiede ai suoi utenti di mostrare le proprie abilità, di sfidarsi con i propri coetanei e nella maggior parte dei casi spinge verso l’esigenza – forse prematura – di arrivare al successo, magari facendo ogni giorno la conta dei propri follower, perché sono quelli che per gli adolescenti fanno la differenza.

Insomma, che sia giusto o sbagliato, Tik Tok parla il linguaggio dei più giovani, che rispondono presente e mostrano una gran voglia di creare e soprattutto di confrontarsi con gli altri: un altro esempio? C’è chi si riprende mentre mangia una fetta di anguria nel minor tempo possibile, e usa #challenge (uno dei tag più in voga sull’applicazione) per invitare gli altri a fare altrettanto e meglio di lui.

E a dispetto degli scettici, la piattaforma cinese fa sapere di aver messo in piedi un sistema di controllo molto restrittivo, che cerca di intercettare ed espellere gli utenti poco attendibili o pericolosi. Tra le misure possibili, Tik Tok permette ai genitori di creare profili per i propri figli, disattivando alcune funzioni come quella relativa ai commenti, alla ricerca interna, ai download e alla messaggistica privata.

Detto ciò, proprio Tik Tok potrebbe diventare l’ultima frontiera del social media marketing per promuovere – a un target così preciso – destinazioni, location ed esperienze turistiche.

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