Tax credit, Assohotel: «C’è ancora troppa incertezza»

06 Febbraio 13:09 2019 Stampa questo articolo

«Le imprese alberghiere chiedono certezze. Sono ancora sospesi i termini per la compilazione delle istanze e per il click day riguardanti il tax credit riqualificazione negli alberghi per le spese sostenute nell’anno 2018, con domanda da fare nel 2019». Così Claudio Albonetti, presidente di Assohotel-Confesercenti, in merito al tax credit riqualificazione.

Il tax credit riqualificazione individua le necessarie disposizioni applicative per l’attribuzione del credito di imposta con riferimento in particolare, alle tipologie di strutture alberghiere ammesse al credito d’imposta, alle tipologie di interventi ammessi al beneficio, alle soglie massime di spesa eleggibile, nonché ai criteri di verifica e accertamento dell’effettività delle spese sostenute; alle procedure per l’ammissione delle spese al credito d’imposta, e per il suo riconoscimento e utilizzo; alle procedure di recupero nei casi di utilizzo illegittimo del credito d’imposta medesimo; alle modalità per garantire il rispetto del limite massimo di spesa.

In merito alla partecipazione al tax credit riqualificazione, la direzione generale del Turismo ha comunicato che a seguito del trasferimento di competenze dal ministero per i Beni e le Attività culturali al ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo, si è resa necessaria la riprogettazione della procedura di inoltro delle istanze.

Di conseguenza sono state revocate le date del periodo per la compilazione dell’istanza sul portale dei procedimenti e del cosiddetto click day. Le nuove date saranno pubblicate sulla pagina www.turismo.beniculturali.it/operatori/tax-credit-riqualificazione e sulla homepage del Mipaaft.

«Stante l’estrema necessità di riqualificazione del nostro sistema ricettivo nel suo complesso, il plafond annunciato su scala nazionale è poco più che una mancetta, oltretutto come già avvenuto in altre occasioni il sistema di assegnazione con il click day presta il fianco a considerazioni e sospetti di ogni tipo – commenta Albonetti – Consideriamo che le esperienze precedenti hanno visto l’esaurirsi dei fondi, entrambe le volte, in pochissimi secondi. Siamo certi che per quello che dà il turismo al paese, il decisore pubblico dovrebbe riservargli un trattamento quantomeno decoroso».

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