Tassa di soggiorno, Federalberghi Roma chiede regole uguali per tutti

30 Luglio 07:00 2019 Stampa questo articolo
Ferma presa di posizione di Federalberghi Roma all’indomani della mozione adottata dall’Assemblea Capitolina su iniziativa del consigliere Carola Penna, presidente della Commissione Turismo, sull’impiego dei maggiori introiti derivanti dalla lotta all’evasione dal contributo di soggiorno in attività di promozione e valorizzazione turistica.
In una nota, infatti, l’associazione esprime apprezzamento per tale impegno, che va nella direzione da sempre auspicata dagli albergatori della Capitale, ma allo stesso tempo c’è “netta opposizione a qualsiasi tipo di accordo o peggio forma di convenzione con i gestori dei portali telematici per la riscossione del contributo in modo differenziato rispetto a quello alberghiero”.
«Saremo pronti – dichiara il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli – a riservarci azioni su tutti i fronti, non escluso quello giudiziario se non venisse assicurata la dovuta trasparenza nei controlli come avviene per le strutture alberghiere in caso di adozione di decisioni in tal senso da parte di Roma Capitale».
Lo scorso anno la tassa di soggiorno, soltanto a Roma, ha fruttato circa 130 milioni di euro, guidando il rating dei comuni a più alto incasso di questo contributo che a livello nazionale ha generato introiti per 605 milioni di euro (quasi 70 milioni in più rispetto al 2017).
  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore