Sustainable Index: in testa Francia, Germania e Uk

08 Gennaio 14:17 2018 Stampa questo articolo

Francia, Germania e Regno Unito: secondo l’Economist sono i tre Paesi più sensibili al turismo sostenibile a livello mondiale. A dirlo è la prima edizione del Sustainable Tourism Index redatto dall’Intelligence Unit del celebre settimanale britannico, che ha messo in fila le prime dieci mete a livello mondiale che si sono distinte per le politiche, e la capacità di attuarle, in materia di di viaggi consapevoli.

In particolare, l’indice è stato ideato per confrontare tra loro le diverse nazioni riguardo all’impegno di pensare e dare attuazione a una serie di best practice in tema di politiche turistiche, prendendo in considerazione cinque categorie: regolazione e politiche turistiche, sostenibilità ambientale, sostenibilità socio-culturale, sostenibilità economica e industria del travel.

Così, scorrendo la classifica, si può notare come Cina (classificatasi al 8° posto) e India (6°) non siano ancora all’altezza, in tema di politiche sostenibili, della loro imponente crescita demografica e turistica; stesso discorso per il Giappone che, pur guidando la categoria legata alla sostenibilità socio-culturale, si è piazzato all’ultima posizione per quanto riguarda la sostenibilità economica. Il Brasile (7°) , invece, per fare un altro esempio, batte tutti se si prende in considerazione solo l’estensione delle aree protette, ma manca completamente quando si parla di sostenibilità socio-culturale delle politiche ambientali.

Tutto il contrario dei tre Paesi top del vecchio continente, con Germania, Francia e Regno Unito in testa, non solo per la chiarezza delle loro politiche, ma anche per la capacità di farle rispettare inserendole in una strategia di lungo periodo.

«I processi in tutto ciò che riguarda il turismo sostenibile sono evidenti anche nei Paesi emergenti, come è il caso dell’Indonesia piazzatasi al 9° posto della classifica o dell’Egitto, decimo. È una tendenza che fa ben sperare per il futuro, anche se ancora per i prossimi anni saranno le nazioni più sviluppate a guidare la coscienza della sostenibilità in giro per il mondo», ha detto il redattore della ricerca Michael Gold.

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Giorgio Maggi
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