Sport e vita all’aria aperta nella nuova Frasassi Experience

06 Agosto 14:24 2020 Stampa questo articolo

C’è un punto di equilibrio tra l’incoscienza e la paura e – perlomeno nel climbing – ha il baricentro basso. Imbragatura, corde, moschettoni e l’obiettivo di arrivare in cima.

arrampicata Frasassi ExperienceÈ uno degli insegnamenti che lascia l’edizione 2020 della Frasassi Experience, quest’anno più active che mai.

La parete di roccia guarda il tempio di Valadier, rifugio del periodo neoclassico alle porte di una grotta. A fianco l’eremo romanico di Santa Maria Infra Saxa. Qualche centinaio di metri più in basso delle falesie protagoniste dell’arrampicata, le grotte di Frasassi, a Genga, il complesso ipogeo di rara bellezza, famoso in Italia e nel mondo, tra stalattiti e stalagmiti, passeggiate rilassanti o percorsi speleologici in compagnia di guide esperte e con vari gradi di difficoltà.

Un tour con otto giornalisti, «protagonisti e cavie» – a detta degli stessi organizzatori – di un weekend all’insegna di sport, natura, cultura ed enogastronomia, ovvero di quella che è oggi l’offerta turistica post Covid di quest’area della provincia di Ancona. Al centro il Parco della Gola Rossa e di Frasassi.

tempio del Valadier FrasassiUn ambiente selvaggio e al tempo stesso ben organizzato, tra canyon, borghi medioevali, miniere di zolfo, percorsi speleologici, trekking nei boschi, strade bianche nei monti del parco per la mountain bike, parchi archeologici, musei, vitigni pregiati, cucina a km0. È la proposta dell’Unione Montana Esino-Frasassi, con il Grand Tour delle Marche, promosso da Tipicità, diretta da Angelo Serri, ed Anci Marche, con la partnership di Banca Mediolanum e Mediolanum Private Banking, e con la collaborazione di Aleste Tour e degli operatori incoming del territorio.

Una tre giorni liberatoria, all’aria aperta, dopo i tempi del lockdown, in uno spazio che consente il distanziamento con nonchalance. Che inizia dall’accoglienza dell’Antico Muro, agriturismo di Sassoferrato che propone la cucina tradizionale dell’appennino umbro-marchigiano e si è reinventato nei mesi di blocco mettendo in piedi un’area attrezzata per i camper, dotata di tutti i comfort, per rispondere all’esigenza sempre più forte da parte dell’utenza di turismo en plain air. La struttura sorge contigua alle storiche vie dell’antica città romana di Sentinum, parco archeologico che mostra le rovine di terme urbane ed extraurbane, fulcro dell’attività cittadina degli antichi romani, tra cardi e decumani. L’antica città sorge dove si combatté la Battaglia delle nazioni, che sancì la supremazia dell’Impero romano nell’Italia centrale. Torce e scarpe comode per immergersi nei ritrovamenti con un trekking in notturna, illuminati soltanto dai bagliori lunari.

miniere di zolfo Frasassi ExperienceDall’archeologia classica all’archeologia industriale. Di buon mattino è tempo di provare le sensazioni dei minatori a Ca’ Bernardi, passeggiando per il vecchio villaggio minerario di Cantarino e visitando il parco archeominerario dove ripercorrere la storia delle miniere di zolfo, attive fino agli anni ’50, del gruppo Montecatini che poi divenne Montedison.

Il tempo del ristoro arriva a Fabriano, con un pranzo all’aria aperta all’hotel Marchese del Grillo, in quella che fu la tenuta del marchese Onofrio del Grillo, alto dignitario pontificio che deve la sua fama all’interpretazione sullo schermo del grande Alberto Sordi.

E poi via verso Poggio San Romualdo, per un percorso in mountain bike – tradizionale o a pedalata assistita – per i sentieri del parco, strade bianche che portano a punti panoramici da cui si vede addirittura il mare. Tanti i percorsi tra cui scegliere, tra natura, borghi e abbazie. Mentre prosegue la realizzazione di due ciclovie nella zona, una che arriva dal mare, l’altra che tocca le zone interne. Crocevia delle ciclabili sarà Sassoferrato.

Trekking, bici, climbing, in questo collaudo di nuove proposte. E non c’è solo la roccia – che tra l’altro è protagonista del Frasassi climbing festival il 5-6 settembre – per arrampicarsi. Tra gli sport outdoor c’è anche lo street boulder, arrampicata sulle case e sulle mura medioevali. Lo fanno a Serra San Quirico, borgo da non perdere per l’accoglienza, per l’esperienza della colazione del contadino con i caratteristici calcioni, per passeggiare sotto le copertelle, passaggi coperti di origine longobarda, per la chiesa barocca di Santa Lucia e per le sorprese che riserva il suo polo museale.

C’è anche il tempo – a meno che non si scelga di avventurarsi nel trekking di montagna verso punti panoramici mozzafiato – di cimentarsi con la cucina della tradizione, impastando farina, acqua e lievito per la preparazione delle pincinelle. Una lezione accompagnata da degustazione di birra artigianale del territorio.

Momenti che sembrano conquiste, dopo l’attività sportiva. Così come lo è la temperatura frizzante della montagna di sera, davanti al fuoco, mentre si chiacchiera e si grigliano carne e bruschette, da accompagnare con salumi, formaggi, verdure e verdicchio di Matelica.

Turismo di prossimità, lo chiamano. Anche se poi ci si ritrova sotto le stelle a fine barbecue – nei giorni del passaggio della cometa Neowise – dove un esperto di astronomia mostra ai nostri occhi stupiti la galassia di Andromeda: a due milioni e mezzo di anni luce.

L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

Guarda altri articoli