Sos Congressi e Eventi, il comparto scende in piazza a Roma

by Redazione | 27 Ottobre 2020 13:38

Si è svolta nella mattinata del 27 ottobre la manifestazione “Sos Congressi” davanti a Palazzo Chigi, a Roma.Il comparto, fino ad oggi inascoltato dal governo, genera un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi di euro all’anno e impiega quasi 570 mila addetti e chiede a gran voce che vengano accolte le richieste di sostegno per imprese e professionisti.

“Il nostro è l’unico settore che dall’inizio dell’emergenza Covid19 è sempre rimasto sostanzialmente chiuso – commentano i rappresentanti dei manifestanti – e che non ha avuto attenzioni da parte del governo. Il Dpcm di agosto aveva sì riaperto le nostre attività che, però, sono state subito bloccate dal Dpcm di ottobre: abbiamo lavorato con le briciole e ora non abbiamo più nemmeno quelle. Ci sentiamo abbandonati: le nostre imprese, e parliamo soprattutto di Pmi, stanno affrontando una crisi senza precedenti che si traduce in un drammatico calo di oltre l’80% del fatturato. Sono state ferme ieri, lo sono oggi e lo rimarranno per mesi e mesi perché congressi, convegni ed eventi aziendali hanno bisogno di lunghi tempi di programmazione. Non chiediamo sussidi ma ristori che ci permettano di tenere aperte le aziende e di non licenziare i nostri dipendenti”.

I rappresentanti del comparto si definiscono “Professionisti resilienti che cercano di resistere alla drammatica crisi molte delle nostre aziende stanno organizzando congressi ed eventi virtuali come consentito dai Dpcm di ottobre. Ma stiamo affogando: un evento digitale vale il 30% del fatturato di un evento in presenza e l’occupazione viene tagliata del 50%. Il digitale non è certo una soluzione per il nostro settore”.

Gli organizzatori della manifestazione sottolineano che il settore avrà bisogno di almeno 12 mesi per tornare a un livello minimo di regime: da qui la richiesta al governo di adeguati ristori e ammortizzatori sociali ad hoc, e tra le misure da adottare, vi è il prolungamento della cassa integrazione sino a settembre 2021, nonché di ammortizzare le perdite degli esercizi 2020 e 2021 in 5 anni.

Viene inoltre richiesto un nuovo strumento di finanziamento per le aziende e professionisti del settore e vedere ristorate le ingenti spese sostenute per adeguarci ai protocolli anti Covid19. Infine viene richiesto a gran voce il potenziamento del   fondo stanziato dal Mibact per il nostro settore e allargarlo agli Ateco delle  attività ciongressuali che non sono riassumibili in un unico codice: attualmente è di 20 milioni di euro, cifra “irrisoria e offensiva” per gli organizzatori della manifestazione, che si traduce nella somma ridicola di 2/3 mila euro per impresa.

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