Slovenia, il cuore d’Europa ha il sapore del romanticismo

by Silvia Pigozzo | 28 Novembre 2017 10:40

Ci piace raccontare la Slovenia vestita dei suoi colori autunnali, delle sue verdi colline che mutano nelle tonalità del fuoco e dell’arancione. Descriverla come un sorso di vino rosso, rotondo e corposo, accompagnato da specialità locali, formaggi e salumi, quelli davvero a chilometro zero. E nel freddo che sopraggiunge la sera, ci riscalda coccolandoci in un bagno caldo nelle località termali di cui il Paese è ricco. Questa è la terra vissuta nell’itinerario promosso dall’ente sloveno per il turismo attraverso tradizioni e cultura di questo luogo unico nel cuore dell’Europa e crocevia tra le Alpi, il Mediterraneo e il Carso.

Nova Gorica è considerata l’anima naturale della regione Goriška influenzata dalle culture slava, germanica e romana. I numerosi edifici dalle linee razionali e squadrate ci ricordano il passato socialista del territorio, testimone di un pezzo di storia dell’indipendenza del Paese del 1991. Oggi è un centro culturale e una città vivace, meta per gli amanti del gioco e dell’intrattenimento da “consumare” nelle quattro strutture di lusso hotel & casinò di proprietà del gruppo Hit, tra cui il quattro stelle Perla.

Il primo assaggio verde di Slovenia si ha salendo al Collio, un territorio ricoperto da vigneti e frutteti, intervallato da pittoreschi villaggi. Il microclima della zona, influenzato dai venti e dalla vicinanza del mare, ha favorito lo sviluppo della cultura del vino e sono numerose le cantine a conduzione familiare dove potersi fermare per un calice di Ribolla, Merlot, Sauvignon, Pinot grigio. Ma questi sono stati anche luoghi di battaglie, di sacrifici e di invasioni, ce lo ricordano alcuni monumenti come il ponte ferroviario con l’arco in pietra più grande del mondo, costruito a Solkan durante l’impero austro-ungarico. Storie e leggende raccontano la nascita della città di Lubiana e così l’eroe greco Giasone, rifugiatosi con gli Argonauti nelle sorgenti del Ljubljanica dopo aver rubato il vello d’oro, diventa uno dei suoi fondatori. Oggi la capitale è giovane e dinamica, con circa 10mila eventi culturali all’anno promossi.

Lo stile barocco della Fontana del Robba e l’art nouveau, che troviamo in alcune vetrate dello storico Grand hotel Union e nella Galerija Emporium, si rincorrono lungo strade, edifici e monumenti, mentre all’architetto sloveno Jože Plečnik si deve la costruzione di gran parte della città e nel 1932 del caratteristico triplice ponte per lo smistamento del traffico.

Il centro è una grande area pedonale e ci si perde passeggiando tra le vie, le vetrine curate dei negozietti e i numerosi locali e ristoranti lungo i due lati del fiume. E incrociando l’intenso sguardo della statua del poeta sloveno France Prešeren verso il balcone dell’amata Julia Primic è facile intuire come Lubiana sia anche una città romantica. Pare che lo stesso amore e romanticismo siano alla base del concetto culinario sloveno. Chef e cuochi locali infatti si approcciano al cibo in modo tradizionale e innovativo, allo stesso tempo. Ma sempre all’insegna della sostenibilità e della tutela dei prodotti del territorio. Così i ristoranti Ateje, Jb e la realtà di Slovenska Hiša sono solo alcuni dei luoghi in cui assaporare questo concetto del vero chilometro zero.

Impareggiabile la vista panoramica su Lubiana raggiungendo con una funicolare il castello, fortezza medievale e oggi centro culturale e sociale. La Galleria nazionale, di cui nel 2018 ricorrerà il centenario, espone invece due collezioni permanenti: periodi artistici in Slovenia dal XIII secolo agli inizi del XX secolo e pittori europei.

La strada verso Celje, terza città più grande della Slovenia, è un susseguirsi di sali e scendi attraverso la campagna, dove prati e pascoli tagliano qua e là le piste ciclabili che costeggiano la strada principale. La Slovenia verde del turismo outdoor lascia il posto nei periodi più freddi a un turismo fatto di benessere nei suoi numerosi centri termali.

Questo territorio è infatti noto per le sue fonti d’acqua naturali ricche di minerali. Così a Rogaška Slatina, nella parte est del Paese, la tentazione di bere direttamente dalla sorgente l’acqua Donat Mg, con la più alta concentrazione di magnesio al mondo, è presto appagata. Percorsi termali, saune e trattamenti sono alla base del complesso di Terme Olimia, che oltre a hotel quattro stelle superior come il Sotelia, offre soluzioni in appartamenti o glamping.

I centri termali Orhidelia e Termalja sono progettati e costruiti in modo consapevole ed ecosostenibile, immersi nel verde. A Olimje il segreto del benessere è custodito nelle 220 piante medicinali dell’orto botanico del monastero dei frati Minori. L’edificio ospita anche la farmacia più antica della Slovenia, con gli affreschi del Lerchinger del 1780. Dal 1848 le Rimske Terme hanno ospitato scrittori e nobili come la principessa Murat, sorella di Napoleone.

Oggi il complesso, circondato da un bosco di sequoie secolari, consiste in tre strutture collegate e ogni hotel gode di uno stile unico e centri benessere. Le piscine sono progettate sul modello delle terme romane e si estendono su una superficie di 450 metri quadri.

Se la grande bellezza è sotterranea

La bellezza del Paese non va cercata soltanto in superficie. Va trovata anche nelle viscere della sua terra, nelle grotte di San Canziano, patrimonio Unesco dal 1986. E così, lasciandoci alle spalle i folti boschi del Carso, ci addentriamo nelle sue profondità: ecco la grotta del silenzio, una lunga galleria fossile abitata da stalattiti e stalagmiti, dove la quiete è spezzata dal cadere intervallato di alcune gocce d’acqua. Di contro, la natura dirompente si ode nella sua maestosità lungo la grotta del rumore, così chiamata per via dell’impeto del fiume Reka, che scorre vorace lungo il canyon sotterraneo, passando sotto un ponte sospeso a 50 metri di altezza.

I cavalieri verdi di Lubiana

Pochi sanno che la Slovenia è il primo Paese al mondo a essere stato dichiarato destinazione verde secondo gli standard della Green Destinations, organizzazione olandese che promuove e premia le località che fanno della sostenibilità la loro missione. In linea con questo riconoscimento, nel 2016 Lubiana ha perfino ottenuto il titolo di capitale verde europea. Chiusa al traffico di mezzi a combustibili fossili ormai da dieci anni, Lubiana offre ai più pigri un servizio di noleggio biciclette self-service, 50 stazioni automatiche situate in tutta la zona centrale.

Per chi invece desidera la comodità di una macchina, sempre all’interno del centro cittadino è possibile viaggiare a bordo di taxi pubblici gratuiti, chiamati Kavalir, in italiano “cavaliere”. Si tratta di autovetture elettriche di medie dimensioni, chiuse e riscaldate d’inverno e aperte e panoramiche durante i mesi estivi da aprile a fine ottobre, che possono trasportare fino a cinque persone alla volta. Non effettuano fermate prestabilite e girano e sostano secondo i desideri dei passeggeri. La velocità massima è limitata a 25 chilometri orari e questo permette di poterli fermare anche quando sono in movimento. È possibile prenotare il servizio Kavalir tutti i giorni dalle 8,00 alle 20,00, anche per telefono.

Aljoša Ota: «Quattro milioni di arrivi»

«La Slovenia è una destinazione di nicchia, per chi è alla ricerca di luoghi dal sapore autentico, una boutique destination ideale per una vacanza relax all’insegna delle attività outdoor, del benessere termale e dell’enogastronomia di qualità. È un Paese sicuro, adatto a famiglie, giovani e anche donne sole, magari per un fine settimana lungo tra amiche».
Aljoša Ota, direttore dell’ente sloveno per il turismo, descrive così la Slovenia nella nuova campagna promozionale rivolta a chi cerca una meta green, che sia anche culturale ed esperienziale.

E intanto le presenze turistiche stanno aumentando anno dopo anno. In media, sono più di 4 milioni i turisti che ogni anno visitano il territorio (+ 9,9%). Nel 2017 gli arrivi totali, da gennaio a settembre, sono stati più di 3 milioni, +13% rispetto al 2016. Sempre da gennaio a settembre 2017, gli arrivi italiani sono stati circa 405mila. Il nostro Paese è anche il primo mercato turistico con circa 523mila arrivi registrati nel 2016 (+8%) e più di 1 milione di pernottamenti. In Slovenia il turismo vale il 10% del Pil, circa 3,6 miliardi di euro.

«Il piano di investimenti approvato dal governo, che ci vedrà impegnati fino al 2022 – conclude Ota – prevede l’incremento del numero degli attuali pernottamenti e l’aumento della spesa media per turista. Secondo la Bank of Slovenia, il turista italiano spende circa 142 euro al giorno».

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