Sì alla legge salva Borghi, stanziati 100 milioni

28 Settembre 11:51 2017 Stampa questo articolo

Dopo vari tentativi nelle passate legislature e un iter durato quattro anni, oggi è stata definitivamente approvata la legge sui piccoli comuni, già ribattezzata “Legge salva Borghi”. Si tratta, infatti, di un insieme di norme per valorizzare e recuperare i centri storici italiani, specie quelli a rischio spopolamento, con un fondo di 100 milioni di euro dal dal 2017 al 2023 per le aree in maggiore difficoltà.

Il provvedimento riguarda 5.567 piccoli centri, che rappresentano il 70% di tutti i Comuni italiani. La legge, che porta la prima firma del presidente della commissione Ambiente della camera dei deputati, Ermete Realacci, oltre a quella di Patrizia Terzoni del Movimento 5 Stelle, è stata approvata in Senato praticamente all’unanimità con 205 sì e 2 astenuti.

Tante le misure a sostegno dei Piccoli Comuni, soprattutto per ciò che riguarda la promozione turistica: semplificazione per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento anche per la loro conversione in alberghi diffusi; possibilità di acquisire case cantoniere da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo; realizzazione di itinerari turistico-culturali ed enogastronomici e di mobilità dolce; possibilità di acquisire binari dismessi e non recuperabili all’esercizio ferroviario, da utilizzare come piste ciclabili; diffusione della banda larga e misure di sostegno per l’artigianato digitale; promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta e del loro utilizzo anche nella ristorazione collettiva pubblica.

Soddisfazione unanime arriva dalle varie forze politiche, a partire dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini: «La legge viene approvata nell’Anno dei Borghi a conferma della completa sintonia tra le scelte del governo e le volontà del Parlamento che su un tema così strategico si è unito al di là delle appartenenze e politiche. È un fatto molto importante che dimostra che questa legge rappresenta una grande opportunità per il rilancio e lo sviluppo dei piccoli comuni, dei borghi e di interi territori che rappresentano il cuore e l’anima della nostra identità».

«Una bella giornata per chi vuole bene all’Italia – è il commento di Realacci – Per ben tre volte, nelle passate legislature, questa legge è stata varata dalla camera. Adesso è legge dello Stato. Un risultato raggiunto grazie ad un lavoro ampio e comune del Parlamento e al sostegno dell’Anci e di molte organizzazioni, a partire da Legambiente e Coldiretti».

«Tra i principali risultati che abbiamo ottenuto – spiegano i rappresentati del Movimento 5 Stelle – ci sono i finanziamenti per il ripristino dei cammini storici che collegano i piccoli comuni, il recupero dei borghi con interventi antisismici e diverse misure a sostegno dei prodotti tipici locali, come ad esempio la vendita diretta all’interno di punti commerciali, l’incentivo della filiera corta e la valorizzazione delle attività pastorali di montagna finalizzate alla produzione di formaggi di qualità. Il testo non è perfetto e di certo poteva essere migliorato, ma rappresenta comunque un piccolo ma importante passo verso la ricostruzione e la valorizzazione dei piccoli comuni».

L'Autore

Regina Ricci
Regina Ricci

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