Se il business travel diventa green: l’esempio italiano

28 Gennaio 07:00 2020 Stampa questo articolo

Le aziende italiane sono più attente alle tematiche ambientali nel business travel rispetto alla media delle loro concorrenti a livello internazionale. Lo dice una ricerca condotta da AirPlus International fra oltre 400 direttori generali e top manager appartenenti a cinque Paesi (Italia, Germania, Francia, Stati Uniti e Cina), secondo cui in Italia il 41% delle aziende già compensa le emissioni prodotte (il dato globale è fermo al 36%), mentre per il futuro il 48% di loro pensa a utilizzare mezzi di trasporto alternativi (il dato globale parla del 41%).

Più in generale, però, è in tutto il mondo che i viaggi d’affari stanno assumendo una connotazione sempre più green. Un terzo delle imprese intervistate afferma di avere già ridotto il numero di viaggi scegliendo una policy più sostenibile, e un altro 38% ha in programma di farlo. Quattro aziende su dieci, poi, hanno sostituito i voli aerei con viaggi in treno o altre modalità di trasporto che implicano minori emissioni di Co2, e un altro 41% sta pianificando di fare lo stesso.

Altre misure, come il calcolo delle emissioni di anidride carbonica e la loro compensazione, sono già una realtà per oltre un terzo del campione intervistato, e lo diventeranno presto per un ulteriore 40%.

Ma non è tutto, perché la survey di AirPlus International mette in luce anche come nel 2020 le trasferte di lavoro aumenteranno (solo il 3% sul totale del campione ritiene che nel 2020 gli spostamenti diminuiranno), grazie soprattutto alla crescente domanda di viaggi dovuta all’espansione sui mercati internazionali.

Un’opinione condivisa anche dal mercato italiano, dove nessuno degli intervistati ritiene che il business travel diminuirà; la maggioranza (55%) pensa che i viaggi aumenteranno, e il 45% prevede che questi rimarranno invariati. Per la quasi totalità dei manager italiani (98%) l’aumento delle vendite e del business sono le motivazioni più rilevanti per l’aumento degli spostamenti.

Spostamenti che, per quanto riguarda le tratte a lungo raggio, rimangono fondamentali per l’81% degli intervistati, così come è indispensabile incontrare i clienti o i colleghi – rispettivamente per l’80 e il 79% del campione. «Soprattutto quando si tratta di lunghe distanze, il trasporto aereo rimane essenziale. Il contatto personale con clienti, partner o colleghi non può essere sostituito interamente da videoconferenze o soluzioni simili», ha detto Yaël Klein, executive director of marketing di AirPlus.

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