Sardegna, proposta di legge per imposta di sbarco fino a 5 euro

23 Gennaio 14:52 2019 Stampa questo articolo

I turisti che arrivano in Sardegna potrebbero dover pagare un’imposta regionale di sbarco fra i 2 e i 5 euro, alternativa alla tassa di soggiorno giornaliera pro capite applicata nell’isola da una ventina di Comuni costieri. È una proposta di legge presentata in Consiglio regionale da Forza Italia, con la capogruppo Alessandra Zedda e il vicepresidente Antonello Peru, capilista azzurri rispettivamente nei collegi di Cagliari e Sassari.

In vista delle elezioni del 24 febbraio prossimo, i due portavoce intendono inserire la proposta nel programma elettorale della coalizione di centrodestra formata dalle 11 liste a sostegno del candidato presidente Christian Solinas, senatore della Lega. «Proponiamo un contributo di sbarco uguale per tutti i turisti, da cui sono esenti coloro che vengono in Sardegna per motivi diversi da quelli turistici o che, pur non risiedendo nell’isola vi sono nati», spiegano Zedda e Peru, secondo i quali la regione potrebbe avere entrate per 45 milioni di euro se l’imposta fosse applicata agli oltre 14 milioni di arrivi annui (dato 2017).

La Regione li incasserebbe tramite le compagnie aeree e marittime e i gestori di porti, aeroporti e i punti di approdo e di ormeggio per imbarcazioni e aerei privati, poi li distribuirebbe annualmente fra i 140 Comuni (sul totale di 377) inseriti nell’elenco regionale delle località turistiche o città d’arte. Resterebbero esclusi i Comuni che continuano a riscuotere l’imposta di soggiorno. Le somme incassate dovrebbero finanziare interventi per migliorare l’offerta turistica e garantire la manutenzione e il recupero di beni culturali e ambientali regionali, oltre a sostenere eventi di cultura e spettacolo. Dall’imposta sarebbero esonerati gli arrivi per motivi di studio o lavoro, per salute (accompagnatori inclusi), le scolaresche in gita, i minorenni e le squadre di società sportive.

I due promotori vogliono rendere meno vantaggiosa la tassa di soggiorno applicata dai Comuni e sono convinti che l’imposta di sbarco possa far emergere anche il nero. E aggiungono: «Tutti i turisti dovrebbero pagarla, anche coloro che la eludono perché alloggiano in camper o in seconde case in nero. Quindi la platea dei contribuenti sarebbe molto più elevata: degli oltre 14 milioni di turisti che ogni anno scelgono la Sardegna appena 3,1 milioni soggiorna in hotel o struttura extra alberghiere registrate. Il 25% di chi arriva finisce per pagare la tassa di soggiorno: ecco perché anche i Comuni a più alta densità turistica potrebbero trovare conveniente cancellarla per beneficiare dell’imposta regionale di sbarco».

L’importo, da un minimo di 2 a un massimo di 5 euro a persona per ogni sbarco sull’isola, andrebbe deciso dalla Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente. La Regione sanzionerebbe chi si sottrae all’applicazione della norma (fra i 500 e i 10mila euro) così come i turisti che non pagano (dai 50 ai 200 euro).

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