Ryanair torna all’utile e annuncia l’addio alla Borsa di Londra

02 Novembre 11:07 2021 Stampa questo articolo

Primi segnali in netta controtendenza per il trasporto aereo: Ryanair ha annunciato per il secondo trimestre 2021 un ritorno all’utile di circa 225 milioni di euro, dopo aver segnato nel primo trimestre perdite per 48 milioni. E per il successivo semestre dell’anno i vertici del vettore sono ottimisti, soprattutto alla luce dell’allentamento di restrizioni in Europa e nel Regno Unito.

È il primo utile trimestrale fatto segnare da Ryanair, quindi, dal trimestre ottobre-dicembre 2019, ma la compagnia low cost ha detto di attendersi una perdita tra i 100 e i 200 milioni di euro per l’anno fiscale al 31 marzo. Se questo costituisce un miglioramento rispetto alla perdita di 815 milioni registrata lo scorso anno, è comunque una revisione al ribasso rispetto alla previsione di luglio. La compagnia aerea si attende di ritornare redditizia nell’anno che si concluderà a marzo 2023.

Intanto il ceo del Gruppo, Michael O’Leary, ha annunciato l’intenzione di abbandonare la Borsa di Londra e concentrarsi sulla Borsa di Dublino, soprattutto per garantire gli azionisti europei, dopo l’avvenuta Brexit.

Secondo la compagnia aerea la riduzione degli scambi sui titoli di società dell’Ue alla Borsa di Londra “è potenzialmente più acuta per Ryanair a seguito dell’estensione ai cittadini britannici del divieto in corso da tempo per i cittadini extra-Ue di acquistarne le azioni per effetto della Brexit”. Da qui la decisione del cda di Ryanair di “valutare gli effetti del ritiro della quotazione standard dalla Borsa di Londra”. La compagnia irlandese ricorda inoltre che le proprie azioni sono scambiate sul Nasdaq tramite gli Adr, i certificati depositari americani, riservati titoli emessi su mercati finanziari fuori dagli Usa.

Sempre O’Leary ha annunciato una nuova ondata di promozioni nel ticketing con riduzioni di tariffe per stimolare la ripartenza dell’intero settore, ribadendo che la compagnia aerea tornerà ai livelli pre-Covid non prima del 2023. Attualmente il debito netto del vettore si è attestato su 1,5 miliardi di euro e la liquidità intorno ai 4 miliardi, mentre il movimento pax è previsto intorno ai 39 milioni di pax, vale a dire il 54% in meno rispetto al 2019.

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Andrea Lovelock
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