Rotta sui Caraibi, crociera tra i colori

by Claudia Ceci | 7 Febbraio 2020 7:00

Dodici ore, senza scali, per tornare indietro nel tempo. Da Roma a Miami. Da una mattina italiana di dicembre a un pomeriggio quasi caldo in Florida. «So Claudia, what are you doing in Miami?», chiede il poliziotto ai controlli in uscita, in aeroporto. «Cruise, em es si». Suona così, in inglese, Msc. E il suo è uno sguardo d’intesa.

Il primo regalo è rosso fuoco, tramonto di una città che mantiene le promesse: palme, grattacieli, traffico, negozi, ponti, una fascia di isole tra acque turchesi, chilometri di spiagge. Set cinematografico a cielo aperto di A qualcuno piace caldo o Scarface, oppure Ogni maledetta domenica; di telefilm come Miami Vice o serie tv (adesso le chiamiamo così) come Dexter. Miami che lascia spazio agli abeti e agli addobbi, tra le palme. Perché, non si direbbe, ma il Natale sta arrivando anche qui.

Finché la scena cambia. Bianco e vetro trasparente conquistano tutto il campo visivo: Msc Seaside attende i suoi ospiti ogni sabato al terminal F di PortMiami. È il porto crocieristico più grande del mondo in grado di accogliere nove grandi navi nello stesso momento. Direzione Mar dei Caraibi.

Metronomo e destinazione insieme, la nave. Cadenza il ritmo ma fa sì che la dimensione del tempo, come la conosciamo, scompaia. Custodisce tra i ponti viaggiatori e personale da tutto il mondo, propone intrattenimento a tutte le ore e per tutti i gusti, tra una zip line e una passeggiata sul ponte dei sospiri. E intanto punta a sud, passa tra Cuba e Haiti, viaggia verso la Giamaica. Si sente l’aria dei Caraibi, il vento caldo. Anche la valigia si adegua: caftano verde, occhiali da sole arancio, costumi vivaci, magliette turchesi o fucsia. Oltre, ovviamente, al bianco che con l’abbronzatura va sempre bene e non fa sfigurare al white party. Ricompare anche il nero, ma solo per le serate di gala.

cascate Dunns Ocho Rios GiamaicaIl verde si vede da lontano, ben prima che Seaside attracchi, a Ocho Rios, che – lo dice il nome – è terra di fiumi. Nel nord della patria del reggae, il villaggio accoglie migliaia di turisti ogni anno ed è circondato da foreste e cascate. Come quelle del Dunn, con un salto di circa 200 metri, che si possono risalire a piedi. E in questo trekking arriva il primo acquazzone tropicale. Acqua calda a secchiate, prima che il vento spazzi tutto e il sole mostri le piume dei pappagalli, il camouflage dei camaleonti, le bouganville arancioni, il rosso magenta dei fiori di zenzero. Condito da una treccina in stile giamaicano, prima di risalire a bordo.

I colori: alcuni li vedi subito, altri fanno capolino da una voce, da un racconto. Come quello di Peppe e Simona, di Ischia, incontrati sul bagnasciuga di Seven Mile Beach a Georgetown, capitale di Grand Cayman, anche loro ospiti di Msc Seaside. «È la seconda settimana della nostra crociera di 15 giorni ai Caraibi – raccontano – E avevamo fatto lo stesso nel Mediterraneo, oriente e occidente. Questo viaggio ha un sapore speciale, perché dopo 27 anni ci ha riportati sulla spiaggia del nostro viaggio di nozze». È un paradiso non solo fiscale l’isola, con la sua mezzaluna di sabbia corallina – una delle più belle spiagge al mondo – dove si accede liberamente e si sorseggia agua de coco dalla noce appena aperta.

Nemmeno il cielo plumbeo può nulla contro il turchese del mare. Anzi, è persino capace di esaltarlo. Come a Cozumel, isola del Messico di fronte a Playa del Carmen, mentre si passa dal gigante del mare a una barca per raggiungere il parco nazionale marino. Lo snorkeling è d’obbligo: una nuotata tra razze, mante e barracuda, guidati da Juan, in un’area che ospita oltre 20 specie di coralli e 300 di pesci. Così come è difficile pensare di rifiutare un margarita, rigorosamente post immersione, sulla via del ritorno. Che si colora della voce di Doris, butler allo Yacht Club, nato in Madagascar, capace di viziare anche gli ospiti più esigenti. «Lavoro sulle navi da 18 anni e non ho mai cambiato compagnia – sorride mentre lo dice – Ho cominciato con Rhapsody e Melody e ho girato tutto il mondo, ho navigato anche tra i fiordi. Ma sono innamorato dell’area mediterranea, Napoli mi ha conquistato».

Doris racconta mentre la nave risale lungo le coste settentrionali di Cuba verso lo stretto della Florida, per l’ultima tappa della crociera: Ocean Cay Msc Marine Reserve. Aperta solo pochi giorni prima, è la nuova isola privata della compagnia, in esclusiva per i suoi ospiti. Quell’ex sito industriale preso in concessione e trasformato in destinazione tropicale e riserva marina delle Bahamas a tutela della fauna circostante e del corallo. Palme, spiagge, chioschetti, mercato artigianale, sport dal paddleboarding al kayak, al centro la laguna. Tutto rigorosamente ecosostenibile, sormontato dal faro a strisce bianche e rosse che chiude la giornata con spettacoli di luci. Colori, anche qui, e mai tinte tenui, quasi fossero una versione sbiadita della vita. Ai Caraibi non esistono, men che meno a Miami.

Seaside attracca. Restano cinque/sei ore. Il minivan percorre la città americana ma non troppo: il downtown, Miami Beach, South Beach, lo shopping di Lincoln Road Mall, Ocean Drive, gli edifici Art Déco a Biscayne Bay, i murales di Wynwood, il lusso e le mangrovie di Coconut Grove, Little Avana e la sua Calle Ocho, un saggio di centro commerciale targato Usa con il Dolphin Mall. Fino a rivedere l’aeroporto, in infradito. Ma questa volta il salto è in avanti, verso l’inverno.

PASSERELLE DI VETRO ED È SUBITO MARE SU MSC SEASIDE
Al momento del varo, nel 2017, era la nave più grande mai costruita in un cantiere italiano. Nata a Monfalcone, Msc Seaside – prima unità dell’omonima classe – ha riscritto le regole della progettazione, ridefinendo gli spazi. Ed è subito mare, appena dopo l’imbarco. Basta leggere i nomi dei ponti: da Miami Beach a Maspalomas, da Copacabana a Mondello, da Venice Beach a Playa Paraiso. Un richiamo alle spiagge più famose al mondo.

Basta guardarsi intorno: dal giro nave mozzafiato alle passerelle in vetro del ponte 18, tra le vetrate dei ristoranti e gli ascensori panoramici. È ancora adrenalina vista mare, tra zipline e scivoli d’acqua. O relax all’aperto tra il Miami Beach Pool al ponte 16 e la piscina di South Beach sulla poppa al 7. O riservatezza allo Yacht Club, spazio esclusivo, oasi di lusso e tranquillità, nave nella nave.

MSC CARAIBI EXPERT, AGENTI DI VIAGGI IN CROCIERA CON BLOCK NOTES
Gli Msc Caraibi Expert – gli agenti di viaggi vincitori della crociera al termine del percorso di formazione Block Notes realizzato da L’Agenzia di Viaggi Magazine in collaborazione con Msc Crociere – raccontano l’esperienza con Msc Seaside. «Prendendo in prestito l’aggettivo con cui Msc ha battezzato l’ultima nata, la definirei grandiosa – dice Daniela Menghini di Evolution Travel (Recanati) – Ho sperimentato servizi come spettacoli, punti di ristoro, piscine, escursioni, tutti di ottima qualità. Ho apprezzato particolarmente l’ospitalità e la gentilezza autentica dello staff». In merito alle destinazioni, «è stato a dir poco emozionante essere tra le prime persone a visitare Ocean Cay, che offre tante attività: dallo snorkeling al kayak, all’osservazione delle stelle sulla spiaggia, al rinnovo dei voti nuziali in una location da sogno. Non dimenticherò mai l’incontro con le razze», aggiunge.

Per Giovanni Quattrocchi di Orizzonti Intorno Viaggi (Acireale), «un’esperienza da rifare, su una nave bellissima. Una crociera di qualità con ottimi servizi e massima attenzione al cliente. Per non parlare della grande attesa per l’arrivo a Ocean Cay, che ho trovato perfetta per il crocierista che vuole rilassarsi e divertirsi, assaggiare un buon drink nei chioschetti sull’isola, fermarsi nella laguna centrale, ideale per famiglie e bambini». Daniela ringrazia infine chi le ha permesso di «arricchire il bagaglio personale e professionale di immagini, colori, sensazioni e ricordi indelebili che sto trasmettendo con entusiasmo ai miei clienti». Lo dice con un sorriso che è contagioso.

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