Roma capitale della tassa di soggiorno con 126 milioni di euro

08 Agosto 07:00 2017 Stampa questo articolo

Un gettito di 437 milioni di euro nel 2016 in più di 600 Comuni in Italia grazie alla tassa di soggiorno. Con Roma in testa per una quota di 126 milioni di euro, seguita da Milano e Firenze. A fare i conti in tasca alle amministrazioni comunali in giro per l’Italia ci ha pensato come ogni anno uno studio del Servizio Politiche Territoriali della Uil, pronto a sottolineare come la tassa di soggiorno e di sbarco applicata a ogni latitudine della Penisola rappresenti una discreta fonte di entrata per le casse sempre in deficit dei comuni italiani.

Si tratta di «un’imposta facoltativa di carattere locale applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive situate in località turistiche o città d’arte», spiega la Uil, che sottolinea come nel 2016 la tassa di soggiorno abbia generato un gettito in aumento dell’1,4% rispetto al 2015. In particolare, a Roma nel 2016 l’imposta ha prodotto un gettito di 126,3 milioni di euro; a Milano 41,4 milioni di euro; a Firenze 30 milioni di euro; a Venezia 29,2 milioni di euro; a Rimini 7 milioni di euro; a Torino 6,3 milioni di euro; a Napoli 5,9 milioni di euro.

L’imposta di soggiorno può essere applicata da minimo di 10 centesimi a un massimo di 5 euro per notte di soggiorno (fa eccezione Roma dove l’imposta può arrivare a 10 euro per notte); mentre la tariffa per la tassa di sbarco sulle isole minori è di 1,50 euro a persona.

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