Riforma degli slot, l’appello all’Europa di Iata e A4E

Riforma degli slot, l’appello all’Europa di Iata e A4E
18 Dicembre 11:41 2020 Stampa questo articolo

Unanime appello di A4e e Iata a nome delle compagnie aeree e degli aeroporti europei, per correggere subito la proposta della Commissione europea sulla regolamentazione degli slot nel 2021.

Vettori e scali del vecchio continente, infatti, sono preoccupati per la proposta della Commissione Ue di modificare il regolamento sugli slot aeroportuali, nella quale si suggerisce che le bande orarie aeroportuali vengano restituite tre settimane prima dell’operatività su base continuativa, ma non offre alle compagnie aeree la possibilità di restituire le bande orarie a seconda delle loro pianificazioni e strategie, senza rischiare l’accesso futuro agli aeroporti.

La proposta, inoltre, non affronta con criterio “l’entità della perdurante crisi del trasporto aereo, il probabile stato di ripresa nell’estate del 2021 e il livello richiesto di misure di soccorso per gli slot aeroportuali che meglio supporterebbero la ripresa dell’aviazione dalla crisi Covid-19”, suggersiono le associazioni dei vettori.

Tra l’altro la proposta europea differisce notevolmente dalla raccomandazione Wasb (Worldwide Airport Slot Board) che a livello mondiale chiede una razionale regolamentazione dell’accesso a supporto delle compagnie aeree che, invece con la proposta Ue, non avrebbero di fatto l’opportunità e le tempistiche necessarie per pianificare un’intera stagione.

Al contrario, l’approccio raccomandato dal World Airport Slot Board prevede che i vettori siano incentivati ​​a restituire la loro serie completa di slot aeroportuali a febbraio, molto prima dell’apice della stagione estiva 2021, in cambio di una riduzione dell’utilizzo di slot aeroportuali requisiti del tutto. Ciò faciliterebbe la rapida riallocazione di tali serie di bande orarie aeroportuali e il loro utilizzo ad hoc per tutta la stagione, consentendo ai vettori di ottimizzare i propri orari in condizioni difficili.

«Apprezziamo gli sforzi della Commissione europea per presentare una proposta tempestiva per lo sgravio della fascia oraria per l’estate 2021, ma purtroppo non è all’altezza di ciò che è necessario – ammonisce infatti Thomas Reynaert, amministratore delegato di Airlines for Europe – da qui l’appello di tutta l’industria dell’aviazione commerciale, rivolta al consiglio e al Parlamento europeo,  per apportare le modifiche necessarie. Abbiamo bisogno di una soluzione pratica, semplice e implementabile, non che crei ulteriore complessità per un settore in difficoltà devastato da Covid-19. Esortiamo congiuntamente gli Stati membri e il Parlamento a portare avanti la raccomandazione Wasb per sostenere la ripresa dell’aviazione».

Concorde anche Rafael Schvartzman, vicepresidente regionale Iata per l’Europa: «La proposta della Commissione è insufficiente per una crisi di questa portata. Hanno ignorato l’esperienza delle compagnie aeree e degli aeroporti che stanno sperimentando in prima persona l’entità dei cambiamenti nel comportamento dei consumatori, nonché le opinioni indipendenti dei coordinatori delle slot che meglio comprendono i meccanismi del coordinamento delle slot. L’industria propone una politica più intelligente e più agile che sostenga la ripresa, facilitando la mobilità degli slot e garantendo così che i consumatori abbiano accesso a servizi competitivi quando la domanda ritornerà. Siamo pronti a lavorare con le istituzioni dell’Ue per vedere i cambiamenti necessari per realizzare questa proposta».

Da evidenziare che la domanda di trasporto aereo europeo, attualmente rimane stagnante e la Iata prevede che la ripresa dell’Europa per il 2021 sarà la più lenta delle principali regioni. I servizi internazionali dai principali hub sono particolarmente colpiti.

Strutture hub, connettività e reti di rotte internazionali dovranno affrontare rischi sostanziali in base alla proposta della Commissione, che non offre alcun alleviamento e propone che ogni singola serie di bande orarie aeroportuali sia gestita almeno il 40% delle volte. Si tratta di un’aspettativa irrealistica che potrebbe portare le compagnie aeree a dover operare “voli fantasma” per mantenere le loro bande orarie.

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