Rent a car, crisi dei chip: offerta carente in vista di Pasqua

07 Marzo 07:00 2022 Stampa questo articolo

Stagione estiva a forte rischio di offerta di auto a noleggio a causa della crisi dei chip e dell’assenza di prodotto. I turisti che quest’anno stanno pianificando le proprie vacanze per i giorni di Pasqua dovranno prenotare la vettura per tempo, solo così potranno assicurarsene la disponibilità.

L’allarme arriva dall’Aniasa, l’associazione che in Confindustria rappresenta i servizi di mobilità. Il break di Pasqua, da sempre primo picco stagionale per i turisti italiani e stranieri che vogliono mettersi in movimento per raggiungere le numerose bellezze del nostro Paese, potrebbe segnare il primo deficit di auto.  Quest’anno, infatti, complice il progressivo calo dell’ondata pandemica e il venir meno dello stato di emergenza, sono già oggi diversi milioni gli italiani che stanno pianificando le proprie vacanze in quei giorni, ma la crisi dei chip in corso da quasi un anno sta rallentando sensibilmente la produzione e disponibilità sul mercato di veicoli, tanto per i privati quanto per le società di noleggio a breve termine.

La situazione è però oggi ulteriormente peggiorata rispetto allo scorso anno anche in conseguenza di alcune scelte commerciali dell’industria automobilistica europea che ormai immette nuovi veicoli sul mercato con il contagocce e sta cancellando o riprogrammando in molti casi la disponibilità di vetture e furgoni per il mondo del noleggio. Impossibile fare previsioni temporali sulla fine di questa emergenza che di certo coinvolgerà anche il periodo estivo.

«Il paradosso – evidenzia Giuseppe Benincasa, direttore generale Aniasa – è che il settore, già duramente colpito dalla pandemia, si trova ora alla vigilia della stagione turistica che potrebbe fornire una boccata d’ossigeno agli operatori, ma purtroppo con una flotta assai meno numerosa di quanto ci si potesse attendere. Si rischia quindi di non poter accontentare tutte le richieste dei turisti».

«Negli ultimi mesi – conclude – gli operatori hanno reagito a questa riduzione del flusso di immatricolazioni tenendo in flotta per più tempo le proprie vetture, ma adesso non è più possibile andare oltre e la situazione di empasse è totale».

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