Rebecchi, Assoviaggi: «Il fondo per adv e t.o. non basta. Va rifinanziato»

01 Ottobre 13:27 2020 Stampa questo articolo

Bisogna correre presto al riparo. È quanto emerge dalle parole di Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi, che in un’intervista rilasciata a L’Agenzia di Viaggi Magazine sottolinea le lacune dei decreti salva Turismo emanati dal governo per via dell’emergenza Covid e ribadisce, ancora una volta, l’importanza che ha per le agenzie di viaggi e i tour operator riposizionarsi subito in attesa dell’effettiva ripresa. I confini? «È necessario aprire corridoi sicuri e di libera circolazione delle persone laddove vi siano le condizioni che lo permettono». Il digital? «Fondamentale», spiega Rebecchi.

L’estate è terminata. Agenzie e t.o. vanno verso uno degli autunno-inverno più complicati di sempre…
«Oggi non possono esservi più dubbi: il turismo è uno dei settori più colpiti e con un lungo corso temporale per la ripresa. Non sono io a dirlo, ma i più accreditati studi, tra cui quelli Istat, Cerved e Unwto. Giorni fa, inoltre, Iata si è pronunciata su un ritorno all’equilibrio pre Covid nel 2025. Le dinamiche economiche sono ormai chiare, e oltre alle misure di emergenza servono politiche e azioni di sostegno per attraversare un periodo assai lungo».

Come giudica l’intervento del governo sul settore?
«Ad oggi le misure governative hanno introdotto alcuni elementi, ma negli stessi vi sono evidenti falle che hanno vanificato il risultato degli interventi stessi. Le faccio due esempi: il sistema di impianto della cassa integrazione in deroga, che noi abbiamo strenuamente richiesto, ha fatto sì che ad oggi i nostri collaboratori si vedano pagato il mese di giugno da parte dell’Inps e siamo a ottobre. Sono state utilizzate modalità ordinarie in un momento invece straordinario. Invece, in merito all’art.182 del decreto Rilancio, e quindi al contributo a fondo perduto per agenzie di viaggi e tour operator, che dopo un primo stanziamento è arrivato a 265 milioni per via delle nostre pressioni unite a quelle delle altre associazioni di categoria, questo è uno strumento fondamentale ma purtroppo non sarà sufficiente, considerato che andrà suddiviso anche con guide e accompagnatori turistici».

E come vi state muovendo? Avete presentato un emendamento al decreto Agosto?
«Abbiamo chiesto di aumentare la capienza del fondo per far sì che possa effettivamente avere l’effetto che dovrebbe produrre e cioè il sostegno di migliaia di imprese. Su questo non indietreggeremo di un centimetro. Inoltre, abbiamo segnalato al Mibact l’anomalia relativamente alle agenzie che hanno aperto l’attività nel 2019, non contemplate dal decreto, e che ad oggi non potranno beneficiare delle risorse in questione».

Immagino, però, che non sia stata l’unica richiesta fatta…
«Certo che no. Oltre al rifinanziamento del fondo perduto ad hoc, visto anche il perdurare del divieto ai cittadini italiani di viaggiare per turismo in buona parte dei Paesi extraeuropei, per cui tra l’altro auspico la creazione di corridoi sicuri, abbiamo richiesto di stimolare la domanda con un nuovo Bonus Vacanze per l’acquisto di pacchetti turistici presso agenzie e tour operator con il meccanismo del credito di imposta solo per i viaggiatori. E ancora, il credito d’imposta e il sostegno agli investimenti nel digitale, il ripristino, l’aggiornamento e la riorganizzazione di Infotrav; e l’estensione degli ammortizzatori sociali di altre 18 settimane per adv e t.o.».

Le agenzie di viaggi subiranno una profonda trasformazione, non crede?
«Il turismo di domani, quello post Covid, non sarà più lo stesso di adesso: i volumi di vendita pre-pandemia non torneranno a breve. Oggi chi deciderà di rimanere nel settore dovrà rifondare il proprio modello organizzativo e di business, nonché professionale. Da una parte le piccole agenzie dovranno sempre più aggregarsi e condividere costi e modelli gestionali, ma anche le imprese di medie e grandi dimensioni dovranno ripensare il loro modello».

Fisco e digitalizzazione. Due direttrici decisamente importanti nel rilancio dell’economia e del turismo. A che punto siamo?
«Il digitale non è solo ecommerce. Gli strumenti digitali si stanno dimostrando fondamentali anche nel supportare tutti gli attori tradizionali dell’offerta nel migliorare i loro processi. Il digital può correre in aiuto con il duplice vantaggio di avvicinare consulente e cliente e consentire l’integrazione tra esperienza online e offline, anche una volta che il viaggiatore ritorna a casa. Per questo abbiamo chiesto al governo di introdurre agevolazioni quali credito d’imposta e/o contributi a fondo perduto per sostenere il processo di innovazione e digitalizzazione delle agenzie di viaggi. In tema di fisco, la contabilità delle adv deve essere ripensata e ristrutturata, troppo complessa e con numerose lacune: una di queste ha determinato che le agenzie beneficino di minori contributi a fondo perduto per effetto dei ricavi iscritti a bilancio».

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Giulia Di Camillo
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