Portale Sardegna, appello agli stakeholder: «Prodotto turistico tutto l’anno»

Portale Sardegna, appello agli stakeholder: «Prodotto turistico tutto l’anno»
21 Febbraio 07:00 2020 Stampa questo articolo

Digitalizzazione e aderenza al territorio: corre su un doppio binario l’avanzata di Portale Sardegna, il gruppo nato a Nuoro e oggi quotato in Borsa a Milano. «Ci stiamo prendendo la responsabilità e l’iniziativa di investire», spiega l’amministratore delegato Massimiliano Cossu, e ricorda la novità che sta prendendo corpo: il Portale Sardegna Point.

Obiettivo: sfruttare le potenzialità del territorio come attrattori. Sono così pronti gli annunciati Sardinia Local Expert, al momento 35, con il piano di farli debuttare entro marzo, e saranno distribuiti in varie località dell’isola, a partire da Cagliari e dalle coste ma anche in località più interne, una rete di riferimento per i turisti ma anche per tutti gli altri soggetti chiamati in causa.

L’idea dell’azienda è stata quella di mappare questi attrattori per poi digitalizzarli in un portale. «Diventeranno ambasciatori dell’offerta e del territorio, forniranno assistenza in loco e saranno punti di riferimento, spazi fisici su strada, imprenditori che risponderanno a tre mandati: quello di Italianway in qualità di property manager per la gestione degli appartamenti, il secondo sul fronte del turismo esperienziale con il partner Escursì, e infine nella vendita di prodotti enogastronomici tipici con Siendas, a disposizione per l’acquisto anche nelle strutture in cui soggiorneranno gli ospiti».Il modello di business è dunque quello di imprenditori che riceveranno commissioni da queste tre attività ma, ci tiene a specificare Cossu, non si tratterà di agenzie di viaggi. «Trentacinque startup sotto un unico marchio», sintetizza il manager, aggiungendo che sono state circa duecento le richieste di collaborazione pervenute.

SOGGIORNI LUNGHI PER I SENIOR NORDICI. Ci sono trend da intercettare dunque in Sardegna e tocca agli imprenditori rimboccarsi le maniche. E l’azienda di Cossu ha deciso di cavalcare quello dell’esperienza locale anche in un altra modalità: i turisti senior. Come? Proponendo loro di diventare una sorta di cittadini temporanei: Il progetto si chiama Long Stay Sardinia ed è rivolto principalmente ai viaggiatori ‘silver’ internazionali, in primis nordeuropei. «Proponiamo soggiorni lunghi, da due settimane a un mese, durante i quali i visitatori soggiorneranno in borghi come Galtellì, Posada, Dorgali e diventano cittadini amici della comunità, a stretto contatto con i locali. Siamo entrati in contatto con operatori danesi e norvegesi ma guardiamo anche agli statunitensi e agli asiatici».

CHIAMATA ALLE ARMI. Il tutto, con la sfida che è sempre quella e anzi si fa se possibile ancora più complessa: i collegamenti con l’isola. «Non risolveremo mai il problema se non rendiamo la Sardegna una destinazione turistica», il che sembrerebbe quasi un paradosso dato che l’isola chiaramente lo è, agli occhi di tutti. Ma Cossu intende il concetto in un modo molto preciso: «Dobbiamo prima creare il prodotto, e che sia fruibile tutto l’anno», lanciando una chiamata alle armi a tutti gli stakeholder dell’isola.

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Mariangela Traficante
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